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Resoconto delle adunanze tenute dalla Società per le conferenze d'Archeologia cristiana
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.19832#0053
RESOCONTO DELLE ADUNANZE
TENUTE DALLA SOCIETÀ PER LE CONFERENZE
D’ARCHEOLOGIA CRISTIANA
Anno XLIII-XLIV, 1918 e 1919. >
Anno 1918.
13 gennaio 1918.
Appena aperta la sedata, il segretario 0. Marucchi rivolse un
breve discorso al presidente Mons. Duchesne, ricordando che pochi
giorni prima si era compiuto il 50° anniversario della di Lui ordi-
nazione sacerdotale; ed accennando ai meriti scientifici dell’illu-
stre uomo gli presentò a nome di tutti i soci i più vivi rallegra-
menti ed i più fervidi auguri.
Tutta l’assemblea applaudì a Mons. Duchesne, il quale rispose
ringraziando per questa dimostrazione di stima da parte dei cul-
tori di archeologia cristiana,
Ebbe poi la parola Mons. G. Biasiotti, il quale parlò del quadro
a mosaico che raffigura Iacopo Capocci e la moglie inginocchiati
innanzi alla Vergine, e che faceva parte del Tabernacolo eretto da
quel senatore romano in S. Maria Maggiore nel 1256, monumento
demolito ai tempi di Benedetto XIV, e trasportato poi a Vico nel
Lazio nella chiesa di S. Michele Arcangelo.
Riferì la descrizione che ne fece il Bruzio nel suo Theatrum
romanmn urbis; e parlò della riproduzione datane dal De Angelis
nel 1621 nella sua-opera Basilicae S. Mariae maioris descriptio et
delineatio, mostrandone il disegno.
Disse che questo Iacobo Capocci fu figlio del celebre Giovanni
e fratello di Pietro Cardinale e che fu mandato a Viterbo per invi-
tare il Papa Gregorio IX a tornare in Roma, come infatti vi ritornò
accoltovi trionfalmente dal popolo romano con a capo il senatore
suddetto.
1 Questi resoconti si sono dovuti abbreviare per il ridotto numero di
pagine del presente fascicolo.
TENUTE DALLA SOCIETÀ PER LE CONFERENZE
D’ARCHEOLOGIA CRISTIANA
Anno XLIII-XLIV, 1918 e 1919. >
Anno 1918.
13 gennaio 1918.
Appena aperta la sedata, il segretario 0. Marucchi rivolse un
breve discorso al presidente Mons. Duchesne, ricordando che pochi
giorni prima si era compiuto il 50° anniversario della di Lui ordi-
nazione sacerdotale; ed accennando ai meriti scientifici dell’illu-
stre uomo gli presentò a nome di tutti i soci i più vivi rallegra-
menti ed i più fervidi auguri.
Tutta l’assemblea applaudì a Mons. Duchesne, il quale rispose
ringraziando per questa dimostrazione di stima da parte dei cul-
tori di archeologia cristiana,
Ebbe poi la parola Mons. G. Biasiotti, il quale parlò del quadro
a mosaico che raffigura Iacopo Capocci e la moglie inginocchiati
innanzi alla Vergine, e che faceva parte del Tabernacolo eretto da
quel senatore romano in S. Maria Maggiore nel 1256, monumento
demolito ai tempi di Benedetto XIV, e trasportato poi a Vico nel
Lazio nella chiesa di S. Michele Arcangelo.
Riferì la descrizione che ne fece il Bruzio nel suo Theatrum
romanmn urbis; e parlò della riproduzione datane dal De Angelis
nel 1621 nella sua-opera Basilicae S. Mariae maioris descriptio et
delineatio, mostrandone il disegno.
Disse che questo Iacobo Capocci fu figlio del celebre Giovanni
e fratello di Pietro Cardinale e che fu mandato a Viterbo per invi-
tare il Papa Gregorio IX a tornare in Roma, come infatti vi ritornò
accoltovi trionfalmente dal popolo romano con a capo il senatore
suddetto.
1 Questi resoconti si sono dovuti abbreviare per il ridotto numero di
pagine del presente fascicolo.