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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Franchi de'Cavalieri, Pio: Il sarcofago di S. Elena prima dei restauri del secolo XVIII.
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0028
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qualche altro motivo che a noi sfugge, era stato trasportato dalle
vicinanze dell'altare di S. Maria del Riposo più giù verso l'ingresso.

Il posto preciso occupato dal sarcofago presso l'altare di S. An-
tonino ci è insegnato da Onofrio Panvinio De praecipuis urbis Ro-
mae sanctioribusque basilicis, Romae 1570, pp. 121, 123 (cf. Le
sette chiese principali di Roma, Venezia 1575, f. 119v): A sinistro
porro basilicae latere, euntibus ab ara maxima ad ecclesiae portas,
haud procul a porta quam Sanctam vocànt, fuit altare sancti An-
tonini martyris... Inter portas Sanctam et aliam minorem, in secunda
portici! sioe navi, est altare Melinorum... Pone illud a tergo crassis-
simae parastatae inter illud et portam Sanctam est vetustissimum
porphyreticum sepulchrum elegantibus signis ornatum, in quo se-
pultus est Anastasius papa IV (1).

Al tempo del Bosio l'arca fu trasferita e ricomposta in quella
che il Rasponi (De basilica et patriarchio Lateran., Romae 1656,
p. 58) chiama, seguendo Panvinio, rotundam porticum a divo Leone
primo constructam post absidam (Severano p. 527 « dietro la tribu-
na »), il Ciampini porticum post absidam. Dal Rasponi apprendiamo
anche il punto : in porticus medio, prope parietem et portam qua
ad baptisterium itur (2). Stava dunque l'arca addossata al muro

II, afferma (traviato forse dall'anon. Magliabech. ap. Urlichs Cod. top. p. 161)
che, prima di accogliere la salma papale, essa aveva guardata, in S. Pietro, quella
dell'imperatore Ottone (p. 135). Doveva dire che, mentre l'arca servi di sepolcro
a Innocenzo II, il suo coperchio accolse i resti di Ottone (v. sotto p. 34 nota 3). Che
nel 1308 sia rimasto danneggiato anche il sarcofago di s. Elena, lo afferma Lanciani
Storia degli scavi I, Roma 1902, p. 7, facendo forse confusione con l'arca d'Inno-
cenzo II. La cosa è, in ogni modo, assai verisimile.

(1) Al sarcofago di s. Elena in S. Giovanni allude già Francesco Albertini
Opusculum de mirabilibus nove et veteris urbis Romae, Romae 1515, f. 93 v.
in basilica Lateranensi est sepulchrum aeneum... Martini P. V.... cum alio sepul-
chro porphiretico miro aritificio sculpto. Ne parla poi G. Vasari Le vite de' più
eccellenti pittori etc. ed. Frey I, Miinchen 1911, p. 36 s. : «Il medesimo si vede
in un pilo a Sante Ianni Laterano, vicino alla Porta Santa, ch'è storiato ; et ewi
dentro gran numero di figure ». Con poca esattezza l'editore tedesco a p. 37 nota
3 afferma il pilo « von Anastasius Iv' gejunden und in die Voralle von San Gio-
vanni in Lat. neben die Porta Santa____ geschafft», ripetendo ciò che si legge in

Beschr. d. Stadt Rom II 235 e in Braun Ruinen p. 442. La stessa inesattezza è
passata nella Guida del Museo Val. di scoltura, Roma 1911, p. 6.

(2) Il Bottari, Roma sott. Ili 185, citando questo luogo del Rasponi, lo ap-
propria al Panvinio. «Il Panvinio», così egli, «nel libro De basilica et patriarchio
Later. pubblicato da Cesare Rasponi, quantunque senza far nome del Panvinio,

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