Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

DOI Artikel:
Taramelli, Antonio: La chiesa sotterranea detta il carcere di Sant'Efisio in Cagliari
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0048
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
corridoio coperto da volta e da una scala che hanno l'apparenza
assai antica, certamente romana, non è l'unica via segreta che con-
ducesse alla cripta : dall'alto della cella è un pozzo che non sale
alla superficie del suolo ma dava a poca distanza da esso, in una
camera pure sotterranea dalla quale partiva in direzione verso il
mare un condotto ora chiuse da un muro, che forse era una via di
fuga .preparata per dar modo a tutti i convenuti nella chiesa sot-
terranea di prendere prudentèmente il volo quando forzato l'ingresso
consuetudinario la forza pubblica invadeva il locale sospetto ed
incriminato. Tali vie di salvezza erano consuete nelle catacombe
sia romane che provinciali, e ad esse si dovette se le comunità cri-
stiane, per quanto circondate, spiate, oppresse e maltrattate con
ogni durezza riescirono a sfuggire dallo sterminio ed in tre secoli
di continua mirabile ascesa riuscirono coll'imporsi all'autorità sta-
tale romana.

Ma tempo venne in cui la via di salvezza, che conduceva attra-
verso a varie antiche cisterne verso il lido del mare, fu definitiva-
mente scoperta; le persecuzioni sistematiche, terribili di Dioclezano
dispersero la comunità religiosa col martirio dei più insigni perso-
naggi di essa. A torrenti corse il sangue generoso dei martiri, anche
in Caralis, ed è allora che caddero ed Efisio ed Edizio e Lussorio, ed
altri molti che la Chiesa caralitana poi assunse alla dignità sovru-
mana, certo dopo la pace di Milano del 313.

Per quella durezza che la legge romana metteva nella repres-
sione dei delitti sociali il rifugio delle anime in pena fu trasformato
in carcere; a quel tempo certamente risalgono i sedili in pietra al
piede di ciascuno dei pilastri e lungo le due pareti del fondo late-
rale a destra; al tetro terribile sotterraneo, senza luce e senza aria,
dove per mesi trassero in angosciosa attesa i prigionieri, si scendeva
per una scala che venne espressamente fabbricata per l'uso dei car-
cerieri e dei carnefici e che è appunto l'erta scalinata che ancora
oggi serve a scendere nella cella. Ma pochi anni dopo, il trionfo di
Costantino sopra Massenzio e la pace di Milano dettero tregua a
quei dolori e a quei delitti ed il carcere, consacrato dalla passione
e dal sacrificio di egregi soldati della fede riebbe dignità e santità
di culto e anche di tomba.

Queste le notizie sommarie e le conclusioni che si possono
trarre dalle indagini da me sinora compiute. Ma le ricerche e gli
studi non sono ancora esauriti e qualche nuovo elemento può

- 42 -
 
Annotationen