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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Conferenze di Archeologia Cristiana dell'anno 1921 (1)
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0058
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perta a Timgad, in una pietra, in cui si legge Sub(veni) Criste tu solus medicus
sanctis et penitentibus ma(i)re{m) manib(us) et pedibus de(fendeniibus)? Notate la
novità della prima frase, e il significato di matrem invece di ecclesiam, e le singolari
reminiscenze con un passo delle Instructiones di Commodiano, rilevate dal Mon-
ceaux, disse parergli assai probabile l'opinione dell'illustre archeologo francese che
attribuisce l'iscrizione ai Donatisti d Africa, specialmente per l'ultima frase che
allude a lotte religose assai violente, quali spesso si riscontrano nella storia di
questi eretici.

Adunanza del 6 Marzo 1921

Il Dr. Enrico Josi illustrò un frammento marmoreo di grosso spessore, dove
in due righe si leggono poche lettere di perfetto carattere filocaliano. Il frammento
venne da lui ritrovato nel cimitero dei santi Marcellino e Pietro sulla via Labicana,
presso il mausoleo di Sant'Elena. Il riferente dimostrò che il marmo scoperto con-
tiene un gruppo di lettere che non possiamo attribuire a nessuna delle iscrizioni
damasiane finora segnalate dalle sillogi epigrafiche (le tre iscrizioni in onore dei
santi Marcellino e Pietro, Gorgonio e Tiburzio). Concluse che tale frammento deve
far dunque parte d'un carme damasiano in caratteri filocaliani dedicato ad uno
degli altri gruppi che gli itinerari ci additano in questo cimitero ma di cui non tro-
viamo traccia in alcuna silloge, perchè forse quella iscrizione fu distrutta durante
l'invasione gotica, come è noto essere avvenuto per alcuni altri monumenti di quel
cimitero.

Il Presidente Mons. Duchesne richiamò l'attenzione sopra un papiro d'Egitto
pubblicato nel 1915 dai sigg. Grenfell ed Hunt nella raccolta dei papiri di Oxy-
rincos (Tomo XI. pag. 32) E' una specie di calendario di riunioni liturgiche tenute
ad Oxyrincos dal mese di ottobre 535 fino verso la Pasqua del 536 (23 marzo). Non
è un calendario propriamente detto, il quale indicherebbe l'uso perpetuo, ma una
lista di feste celebrate in un determinato anno. A parte ciò il documento somiglia
molto ai calendari romani come quelli delle tavole filocaliane e del martirologio
geronimiano ; vi si trova indicata la chiesa ove la festa si celebrava e la festa o
senza la festa si indicano le riunioni domenicali. Le chiese sono designate, come
a Roma, talvolta dal nome del loro fondatore (p. e. di Anniana, di Phoebammon)
talvolta dal nome del Santo a cui esse erano dedicate (S. Maria, S. Michele, S. Phi-
lexeno, ecc.). Le feste principali si ripetono in più giorni di seguito, così quella
di Natale per tre giorni, di S. Michele per due giorni, di S. Philoxeno per quattro
giorni ; e questo sembra essere stato il patrono della città. Le feste di Natale e
della Epifania sono indicate nei giorni osservati anche presentemente, ma la festa
dei Santi Pietro e Paolo è segnata secondo l'antico uso orientale al 28 dicembre.

Il titolo di questo interessante documento ha anch'esso un'interesse speciale,
cioè Notitia collectarum postquam Papa discenda in Alexandria. Il Papa qui ri-
cordato è il patriarca di Alessandria, ma non già il Timoteo IV, come credettero
gli editori, ma Teodosio, il quale eletto contemporaneamente ad un certo Gajano
fu obbligato a fuggire e tornò in Alessandria dopo un'assenza di parecchi mesi.
Noi impariamo dal papiro di Oxyrincos che egli avea trovato rifugio in questo
luogo rinomato per la sua pietà.

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