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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Putortì, Nicola: Lucerne cristiane nel Museo Civico di Reggio-Calabria
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0083
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tale dell'epoca (17), è superfluo su di essi soffermarsi, essendo i
medesimi ovvi su le lucerne cristiane.

Relativa importanza ha il soggetto di Daniele, nudo fra i leoni,
esibito dalla lampada n. II, costituendo esso una delle rare rappre-
sentazioni realistiche del nudo medesimo consentite dall'arte cri-
stiana (18). Qualche interesse offrono anche quegli esemplari con
la croce equilatera, semplice, col monogramma costantiniano, con la
croce monogrammatica, col P. sempre volto a destra (19); ed un
maggiore interesse è dato da quello recante il candelabro giudaico,
che attesta la dimora di Ebrei nel territorio di Leucopetra, dove esso
fu ritrovato (20). Credo, poi, non siano tanto comuni le lucerne con
la pistrice, col cane, col cipresso e col vaso mistico (21).

Circa l'ornamentazione, pensa il Salina», a proposito delle lu-
cerne di Castelvetrano, che essa dovette avvenire mediante l'im-
pronta, su la matrice della lucerna, di oggettini d'oro o d'argento,
a filigrana, quasi adoperati come punzoni; perchè, diversamente
— egli soggiunge — non saprebbe spiegarsi su l'argilla un la-
voro tanto fine e così minuto (22). Ed una forma rinvenuta dal
Merlin nella Tunisia, segnalata come primo oggetto del genere
in quelle regioni, esibisce sul pezzo anteriore dei motivi ornamen-
tali simili ai descritti, che fanno corpo con la lampada stessa (23) t
il che prova come i finissimi e minuti lavori uscissero dalla matrice
contemporaneamente a tutto il resto del disco, mentre potrebbe fare
ritenere come su la matrice stessa avessero agito da punzoncini gli
oggetti indicati dal Salinas.

Riguardo alle iscrizioni recate dalle lucerne, è già nota quella
del n. IV, da tempo già pubblicata (24). Ma per essa devo confer-
mare che le tre lettere ultime sono proprio MOY, appunto come
s'era pensato in Notizie degli scavi, 1882, p. 404, e non altre, ac-
cettate dalla lezione del Kaibel, loc. cìt. Come pure sono già note
le marche dei nn. XI e XXXVII, molto frequenti nel Napoletano
ed in Sicilia (C. I. L., 1, n. 8053, 102), e la prima volta — credo
almeno — segnalate oggi pel territorio rispondente alla provincia
di Reggio Calabria, mentre non riscontro altrove quella nel n. 32 (25).

Va notato che quasi tutte le dette lucerne sono insudiciate di
olio e di fumo all'estremità del becco. Esse dunque vennero adope-
rate; e sarebbe stato interessante accertare tutte le circostanze
della scoperta. Invece le notizie fornite dal De Lorenzo non risul-

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