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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Marucchi, Orazio: Un singolare gruppo di antiche pitture nell'ipogeo del viale Manzoni, le quali possono spiegarsi con il libro di Giobbe
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0092
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il passo sul terreno; perchè forse con quell'atto l'artista, che dovè
ispirarsi alla versione greca del libro di Giobbe, ha voluto espri-
mere una frase che non si trova nella volgata latina e neppure nel
testo ebraico, che cioè essi dopo essersi stracciate le vesti, calpesta-
rono la terra e poi si assisero vicino all'amico.
La versione greca dei settanta è la seguente :

iScóvts? 8e dutòv itóppcoBev ovx èitéyvcoaav, mi Porjaavrsg cpcovT) [isyd^i enÀ.auoav
Qr)|avTES snaaxoq, xi]\ éavxm axohqv >cal %axamaà\ieyoi vf\y JtoKjExdOiaav dvccjj
SJtxà t)|XÉga5 xat ejttò vmxas xal oOSeu; auteòv eXàXi]aey (1).

Ma questo è un particolare che non ha una importanza decisiva
e che potrebbe spiegarsi anche in altro modo. Devo dire però che
di queste pitture si è anche discusso nella Accademia romana di
archeologia, ove se ne sono presentate le fotografie; ed è quindi
necessario che io accenni ad alcune spiegazioni ivi proposte (2).

Si è voluto spiegare questo gruppo come l'esercizio dell'opera
di misericordia di vestire gli ignudi. Ma se si fosse voluto esprimere
questo concetto si sarebbe piuttosto rappresentata la donna in atto
di distribuire le vesti ai tre personaggi. — E, ad ogni modo, il telaio
su cui si ordisce la tela è un accenno troppo remoto alla distribu-
zione delle vesti.

Da questo studio pertanto mi sembrò ragionevole la mia inter-
pretazione di riferire il soggetto del quadro del telaio all'episodio di
Giobbe, il quale, colpito dalla sventura, prorompe nelle sue commo-
venti lamentazioni e pronunzia le grandi parole di fede e di speranza
nella resurrezione; giacché tale rappresentanza ha un significato
strettamente funerario e quindi adatto' ad un cimitero. — Nè potrebbe
fare difficoltà la natura speciale dell'ipogeo del viale Manzoni, nel
quale sembra potersi riconoscere un cimitero eretico e fonse di Valen-
tiniani, perchè anche gli eretici aveano in grande onore i libri tanto
dell'antico quanto del nuovo testamento (3).

(1) hb. Il, 12.

(2) Le spiegazioni diverse da quelle da me proposte furono daìe da Monsignor
Wilpert in una sua conferenza all'Accademia romana di Archeologia, che fu rias-
sunta nell'Osseroaiore romano del giorno 10 marzo 1922.

(3) E se il cimitero fosse di Valentiniani si dovrebbe osservare che essi ammet-
tevano l'antico testamento come si ricava da Ireneo (I, 15). Essi ammettevano certa-
mente l'autorità di S. Paolo: e S. Paolo (Ep. I, ad Corinthios, III, 19) cita come
scritturale un passo di Giobbe (V, 13): « Scriptum est enim : comprehendam sapientes
in astutia eorum ». Ed è noto che Valentino ammetteva la resurrezione a cui si rife-
risce il libro di Giobbe.

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