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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 27.1921

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Grossi Gondi, Felice: L' iscrizione eucaristica del secolo V nella Basilica di S. Lorenzo in Verano
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https://doi.org/10.11588/diglit.19835#0115
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tale negligenza, tanto più che il nostro autore, nei versi 2 e 4, fa lunga
la breve finale delle due parole navis e quisquis. - 2) Sembra inol-
tre troppo lungo il nostro supplemento, che uscirebbe di molto dalla
verticale degl'inizi di tutti gli altri versi. Ma, poiché è certo che man-
cano al verso due piedi e mezzo, ed al principio non si vede modo
di poter supplire un solo mezzo piede, che dia un senso appropriato,
è necessario che il piede e mezzo sia posto in principio. Del resto
non mancano esempi d'iscrizioni in cui gli inizi delle righe non si
trovano sulla stessa verticale, ma ne escono fuori parecchio (1).

Ci rimane da proporre il supplemento all'inizio del 5° verso ; ma
le parole che terminano per IA sono tante, e d'altra parte il conte-
sto del verso non ce ne suggerisce alcuno in particolare ; potrà essere
glor[\A o grat\lA. Il lettore scelga, o ne trovi altra più adatta che
ora non saprei suggerire. Per fortuna però, qualunque ne sia il sup-
plemento, esso non compromette affatto il senso generale della com-
posizione.

La quale, se apparisce alquanto contorta e slegata, è somma-
mente pregevole per i concetti che svolge. Nei primi quattro versi
il discorso è rivolto a coloro che passavano per il luogo, dove essa
era collocata, per recarsi a ricevere il battesimo e l'Eucaristia. Chi
ricorda il costume dei cristiani, dei secoli IV e V, deplorato tanto
spesso dai Padri, di ritardare il battesimo al fine della vita, troverà
molto opportuno fin dal principio l'accenno alla brevità della vita
e l'esortazione a drizzare il viaggio della propria nave verso il para-
diso, per giungere nella visione di Dio, al.porto della felicità. Questa
grazia otterrà chiunque si accosta a questi due sacramenti, del bat-
tesimo e dell'Eucaristia. Nel primo Dio c'illumina (2), ci comunica
il sale della sapienza (3), c'infonde la virtù dello Spirito Santo (4);

(!) Vedi De Rossi G. B., lnscriptiones Urbis Romae ecc. Voi. 1°, nn. 7, 221,
306, 442, 566. Qualcuno, ad evitare tale aggiunta in principio, che è troppo lunga,
ha suggerito di supplire invece della finale PERHauris, l'altra PERHausens ore.
Ma quale supplemento in tal caso alla parola monca TIAM, iniziale del verso?

(2) Perciò il battesimo nei primi tempi fu anche chiamato cpcoTi(T[xóc, o
illuminatio, e nel rito, si consegna in mano al battezzato, il lume acceso.

(3) Anche questo ricorda il sai sapientiae, di cui sono asperse le labbra del
catecumeno.

(4) Colla parola virtus si può alludere o alla virtus Spiritus Sorteti, invocata
nel rito medesimo, per mettere in fuga il demonio dal catecumeno, oppure la virtù
dello Spirito Santo che discende sul cresimando.

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