Veli trae, og-
gi Veli etri.
lago , e Vil-
laggio di Giu-
liano.*
àoo ESCURSIONE A CORA
zione sulla via Appia Vii miglia distante dalFAffe
eia, cioè circa il sito, nel quale S. Gennaro sì tro-
va. Il nome, che portava, si traeva dalla sua si-
tuazione, essendo posto, per così dire, sotto La-
nario.
Due miglia dopo, si lascia a destra l’Appia ?
che da Generano si è sempre seguita, e voltando
a sinistra si perviene dopo circa tre miglia a Vel-
letri, antica città, che poche rovine conserva del
suo antico splendore, e che non è qui luogo de-
scrivere , essendo fuori de’limiti, che mi sono pre-
fisso. Solamente debbo osservare , che Velletri cor-
risponde all* antica Felitrae , una delle città prin-
cipali de’Volsci, la quale molto diede a fare ai
Romani ne’primi quattro secoli di Roma. Nell’av-
vicinarsi a questa città si gode la veduta magnìfi-
ca dì una gran parte del Lazio, e le montagne
formano un vero anfiteatro.
Senza entrare in Velletri, si prende la strada
a destra ; debbo qui avvertire, che fino a questo
punto si può andare in vettura; ma da Velletri a
Cora bisogna andare sempre a cavallo per il trat-
to di dodici miglia in circa. Questa città si vede
da lungi sulle falde di un monte, e comparisce
più grande di cpiéllo, che realmente sia. La stra-
da , quando io vi passai, era molto cattiva, e sem-
brava da parecchi anni non essere stata risarcita ,
e senza una guida assai prattica, ed un cavallo as-
suefatto a questo tragitto era impossibile poterne
uscire. A mezza strada circa si passa a sinistra
presso un antico cratere di vulcano estinto, oggi
ridotto a lago, e chiamato di Giuliano, che è mol-
to pittoresco. Esso trae nome da un villaggio, che
ivi dappresso si trova a destra della strada, il qua-
le si chiama Giuliano. Si prò salire a questo vil-
laggio per un viale di olmi 5 ma per 1 insalubrità
gi Veli etri.
lago , e Vil-
laggio di Giu-
liano.*
àoo ESCURSIONE A CORA
zione sulla via Appia Vii miglia distante dalFAffe
eia, cioè circa il sito, nel quale S. Gennaro sì tro-
va. Il nome, che portava, si traeva dalla sua si-
tuazione, essendo posto, per così dire, sotto La-
nario.
Due miglia dopo, si lascia a destra l’Appia ?
che da Generano si è sempre seguita, e voltando
a sinistra si perviene dopo circa tre miglia a Vel-
letri, antica città, che poche rovine conserva del
suo antico splendore, e che non è qui luogo de-
scrivere , essendo fuori de’limiti, che mi sono pre-
fisso. Solamente debbo osservare , che Velletri cor-
risponde all* antica Felitrae , una delle città prin-
cipali de’Volsci, la quale molto diede a fare ai
Romani ne’primi quattro secoli di Roma. Nell’av-
vicinarsi a questa città si gode la veduta magnìfi-
ca dì una gran parte del Lazio, e le montagne
formano un vero anfiteatro.
Senza entrare in Velletri, si prende la strada
a destra ; debbo qui avvertire, che fino a questo
punto si può andare in vettura; ma da Velletri a
Cora bisogna andare sempre a cavallo per il trat-
to di dodici miglia in circa. Questa città si vede
da lungi sulle falde di un monte, e comparisce
più grande di cpiéllo, che realmente sia. La stra-
da , quando io vi passai, era molto cattiva, e sem-
brava da parecchi anni non essere stata risarcita ,
e senza una guida assai prattica, ed un cavallo as-
suefatto a questo tragitto era impossibile poterne
uscire. A mezza strada circa si passa a sinistra
presso un antico cratere di vulcano estinto, oggi
ridotto a lago, e chiamato di Giuliano, che è mol-
to pittoresco. Esso trae nome da un villaggio, che
ivi dappresso si trova a destra della strada, il qua-
le si chiama Giuliano. Si prò salire a questo vil-
laggio per un viale di olmi 5 ma per 1 insalubrità