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to, della casa paterna, entrò ne'suoi dritti. E questo Pao-
lo fu uno de'più insigni capitani del tempo suo, poiché
fu generale di Carlo re di Sicilia, di Giovanni Galeazzo
Visconti duca di Milano, e delle repubbliche di Siena e
di Venezia: ed in servigio di questa morì nella guerra
contra i Padovani ai 3 di ottobre 1405, onde ebbe dal
senato l'onore di una statua equestre nella chiesa detta
de'Frari in Venezia, e di un elogio magnifico, che è ri-
portato dal Ratti nella Storia della Famiglia Sforza
T. II. p. 309. Questa linea, che può riguardarsi come
la più illustre di quella Casa, e che ebbe l'onore del
maresciallato di s. Chiesa si estinse verso la metà del
secolo XVII. Dai Savelli, Rignano passò ai Muti, e da que-
sti ai Massimi detti di Araceli, che lo hanno eretto in
ducato a favore del primogenito della famiglia.
RIPALTA.
Tenuta dell'Agro Romano di rubbia 137 e mezza
15 m. distante da Roma, confinante colla strada detta
della Teverina, col fiume Tevere, co'territorii di Castel
Nuovo e Riano, e colla tenuta di s. Marta. Appartenne ai
Monaci di s. Paolo fuori le mura fino all'anno 1527; da
questi passò ai Gaddi, e dai Gaddi nel 1570 ai Cesi.
Questi la ritennero fino al primo periodo del secolo se-
guente, in che passò ai Borghese, che nel secolo passa-
to la venderono ai Giraud, i quali l'hanno posseduta fino
al primo periodo del secolo presente.
RIPOLI.
Così appellasi il monte, ultimo contrafforte dell'Aef-
fliano verso l'Aniene, sulla cui estrema pendice dilun-
gasi la città di Tivoli. Siccome va ad incontrare il Catil-
to, della casa paterna, entrò ne'suoi dritti. E questo Pao-
lo fu uno de'più insigni capitani del tempo suo, poiché
fu generale di Carlo re di Sicilia, di Giovanni Galeazzo
Visconti duca di Milano, e delle repubbliche di Siena e
di Venezia: ed in servigio di questa morì nella guerra
contra i Padovani ai 3 di ottobre 1405, onde ebbe dal
senato l'onore di una statua equestre nella chiesa detta
de'Frari in Venezia, e di un elogio magnifico, che è ri-
portato dal Ratti nella Storia della Famiglia Sforza
T. II. p. 309. Questa linea, che può riguardarsi come
la più illustre di quella Casa, e che ebbe l'onore del
maresciallato di s. Chiesa si estinse verso la metà del
secolo XVII. Dai Savelli, Rignano passò ai Muti, e da que-
sti ai Massimi detti di Araceli, che lo hanno eretto in
ducato a favore del primogenito della famiglia.
RIPALTA.
Tenuta dell'Agro Romano di rubbia 137 e mezza
15 m. distante da Roma, confinante colla strada detta
della Teverina, col fiume Tevere, co'territorii di Castel
Nuovo e Riano, e colla tenuta di s. Marta. Appartenne ai
Monaci di s. Paolo fuori le mura fino all'anno 1527; da
questi passò ai Gaddi, e dai Gaddi nel 1570 ai Cesi.
Questi la ritennero fino al primo periodo del secolo se-
guente, in che passò ai Borghese, che nel secolo passa-
to la venderono ai Giraud, i quali l'hanno posseduta fino
al primo periodo del secolo presente.
RIPOLI.
Così appellasi il monte, ultimo contrafforte dell'Aef-
fliano verso l'Aniene, sulla cui estrema pendice dilun-
gasi la città di Tivoli. Siccome va ad incontrare il Catil-