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sopra il sepolcro di quel martire insigne della Chiesa ,
morto nella persecuzione di Diocleziano: essa ha titolo di
Basilica, ed è una delle sette che sono particolarmente
privilegiate ed arricchite di sacre indulgenze. La circo-
stanza del sepolcro di quel santo, fa credere, che ap-
pena cessate le persecuzioni , fosse edificata in questi
dintorni una chiesa; ma non se ne hanno affatto notizie,
e da un marmo ivi già esistente ricordato particolar-
mente dal Panvinio, dal Severano, e da altri, ed oggi fran-
tumato, inserito fralle lapidi cristiane del corridore va-
ticano, apparisce che fosse edificata ai tempi d'Innocen-
zo I. da Prociino ed Orso preti del titolo di Bizante
per voto. Quel papa morì l'anno 417 della era volgare
onde circa il principio di quel secolo può stimarsi edi-
ficata questa chiesa. Generalmente credesi che fosse fab-
bricata sotto Costantino, ed a questa opinione aprì il var-
co Panvinio, il quale nella sua opera sulle sette chiese
inclina a supporlo perchè sta sopra il celebre cemeterio
di Callisto, e più particolarmente perchè è attorniata da
fabbriche gentilesche, e perchè ivi egli crede che fosse
una stazione militare. Egli è certo che intorno ad essa
veggonsi rovine costrutte di opera mista, di stile analo-
go a quelle della vicina villa di Massenzio, cioè del prin-
cipio del quarto secolo, come è evidente, che è edifica-
ta sopra il cemeterio di Callisto, il più vasto ed il più
insigne fra tutti i cemeterii cristiani antichi intorno a
Roma: e ritorna sempre ciò che da principio notai, es-
ser probabile, che in questi dintorni esistesse una chie-
sa fin dal principio del secolo IV. ma non rimanerne
notizie: esser certo, che nel secolo V. da Prociino ed
Orso preti una ne fu edificata dove esiste la odierna.
E dapprincipio venne officiata dal clero secolare; e di-
poi nel secolo XII. fu da papa Alessandro III concessa
a Giovanni cardinale diacono di s. Maria Nuova, ed al
sopra il sepolcro di quel martire insigne della Chiesa ,
morto nella persecuzione di Diocleziano: essa ha titolo di
Basilica, ed è una delle sette che sono particolarmente
privilegiate ed arricchite di sacre indulgenze. La circo-
stanza del sepolcro di quel santo, fa credere, che ap-
pena cessate le persecuzioni , fosse edificata in questi
dintorni una chiesa; ma non se ne hanno affatto notizie,
e da un marmo ivi già esistente ricordato particolar-
mente dal Panvinio, dal Severano, e da altri, ed oggi fran-
tumato, inserito fralle lapidi cristiane del corridore va-
ticano, apparisce che fosse edificata ai tempi d'Innocen-
zo I. da Prociino ed Orso preti del titolo di Bizante
per voto. Quel papa morì l'anno 417 della era volgare
onde circa il principio di quel secolo può stimarsi edi-
ficata questa chiesa. Generalmente credesi che fosse fab-
bricata sotto Costantino, ed a questa opinione aprì il var-
co Panvinio, il quale nella sua opera sulle sette chiese
inclina a supporlo perchè sta sopra il celebre cemeterio
di Callisto, e più particolarmente perchè è attorniata da
fabbriche gentilesche, e perchè ivi egli crede che fosse
una stazione militare. Egli è certo che intorno ad essa
veggonsi rovine costrutte di opera mista, di stile analo-
go a quelle della vicina villa di Massenzio, cioè del prin-
cipio del quarto secolo, come è evidente, che è edifica-
ta sopra il cemeterio di Callisto, il più vasto ed il più
insigne fra tutti i cemeterii cristiani antichi intorno a
Roma: e ritorna sempre ciò che da principio notai, es-
ser probabile, che in questi dintorni esistesse una chie-
sa fin dal principio del secolo IV. ma non rimanerne
notizie: esser certo, che nel secolo V. da Prociino ed
Orso preti una ne fu edificata dove esiste la odierna.
E dapprincipio venne officiata dal clero secolare; e di-
poi nel secolo XII. fu da papa Alessandro III concessa
a Giovanni cardinale diacono di s. Maria Nuova, ed al