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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0099
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96
la ed identica. Il suo nome indica bastantemente, a qua-
le degl'imperadori se ne attribuisse la condottura in Ro-
ma, cioè a Settimio Severo, il quale per testimonianza
di Sparziano nella sua vita c. XIX. costrusse terme, che
si designarono sotto la denominazione di Thermae Se-
verianae , le quali erano secondo i Regionarii entro i
limiti della I. regione. Quindi io credo che l'acquedot-
to fosse da lui costrutto onde servire all'uso di queste
terme medesime, le quali oggi sono affatto scomparse ,
come scomparso è ogni vestigio di questo acquedotto.
Il Fabretti nel suo aureo libro intitolato De Aquis
et Aquaeductibus Diss. III. p. 147. non trovando altri
avanzi di acquedotti ne'dintorni di Roma, attribuì a que-
sto quel pezzo di opera arcuata, che traversava la stra-
da moderna di Albano a Tor di Mezza Via , e per la
costruzione, può asserirsi, che quel condotto non è cer-
tamente anteriore a questa epoca, e che dirigendosi ver-
so il dorso della via appia in direzione di Torre Sel-
ce prende pure la direzione del sito, nel quale erano
edificate le Terme Severiane , cioè della I. regione di
Roma : quindi io credo che questo pezzo di acquedot-
to può appartenere a quello di Settimio Severo, senza
però poter determinare da qual parte avesse origine.
Non così può col Fabretti asserirsi, che questo acque-
dotto e quello che si rinviene fralle rovine volgarmen-
te dette di Roma Vecchia sia lo stesso, poiché vi si op-
pone di gran lunga la livellazione, che in quello di Ro-
ma Vecchia è molto più alta. In guisa che, se la ope-
ra arcuata di Tor di Mezza Via di Albano appartiene
all'acquedotto della Severiana, è d'uopo credere che per
dirigersi alle terme severiane andasse costeggiando la
falda del dorso, sul quale è addrizzata la via appia.
 
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