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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0108
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105
nume, al quale il monte era sacro , mostrano pure un
rito particolare :
Summe deuni sancti custos Soractis Apo Ilo
Quem primi colimus, cui pineus ardor acervo
Pascitur; et medium freti pietate per ignem
Cultores multa premimus vestigia pruna;
Da pater ec.
passo che venne imitato da Silio lib. V. v. 175. e seg.
Tum Soracte satani praestantem corpore et armis
Aequanum noscens (pativo cui ritus in arvo,
Quum pius Arcitenens adcensis gaudet acervis,
Eocta ter innocuos laetum, portare per ignes )
Sic in apollinea semper vestigia pruna
Inviolata teras, victorque vaporis acl aras
Dona serenato referas solemnia Phoebo.
E come sacro ad Apollo Silio medesimo , libro VIII.
v. 492 di nuovo lo dichiara :
. • . et sacruin Phoebo Soracte frequentant.
E pertanto fuor di questione che il monte era sacro ad
Apollo, e non a Dite. Circa poi il rito descritto da Vir-
gilio, e da Silio, Strabene lib. V. c. II. §. 9. così ne
ragiona : Sotto il monte Soratte è la città di Feronia,
che ha un nome stesso, che una dea nazionale molto
onorata dagli abitanti circonvicini, il cui sacro recin-
to è nel luogo medesimo, che ha un modo sorprenden-
te di sacrificii. Imperciocché co'piedi nudi , quelli che
sono posseduti da questa dea traversano illesi un gran
tratto coperto da carboni e da cenere ardente, e vi
concorre una gran moltitudine di gente per la festa che
si celebra ogni anno e per lo spettacolo sovraindicato.
Ed in questa descrizione una sola diversità si nota da
quella che fanno Virgilio e Silio, cioè che Strabene at-
tribuisce fatto ad onor di Feronia quello che i due poeti
dicono fatto ad onore di Apollo, e forse il geografo gre-
 
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