144
Vetralla, il quale fu nel pontificato di Pio VI. comin-
ciato, essendo curatore delle vie il De Pretis, e per soz-
zi intrighi municipali abbandonato da Mantica che al
De Pretis successe nello stesso officio, dopo aver spe-
so 70, 000 scudi, cioè quando mancava poco al compi-
mento. Questo ponte per la grossezza enorme de'piloni,
per la elevatezza de' fornici , e per la commodità che'
avrebbe arrecato nelle communicazioni è una delle opere
più grandi di questo genere , degna di rivaleggiare co'
lavori degli antichi. Ora da circa un mezzo secolo gia-
cesi abbandonato in balìa degli arbusti, e dell' edera
che 1' hanno danneggiato altamente.
Una via mena da Sutri a Bassano, che a differen-
za di altre Terre dello stesso nome, suol dirsi Bassano
di Sutri; e prima si traversa la valle del Promonte, e
poscia entrasi in una strada amenissima tagliata nel tufa,
che scavalca la lacinia fra questo rivo e la valle delle
Mole: dopo 2 miglia, passate le mole scavalcasi una
altra frastagliatura del monte che sovrasta l'antica sta-
zione già nominata di sopra del Vicus Matrinii : si scen-
de circa al terzo miglio ad un magnifico ponte moderno^
edificato sul rivo che prende nome dalla vicina Terra di
Bassano, e lasciando a destra il convento de' cappuccini
si entra in Bassano, che contiene circa 1475 abitanti, e
che nel fabbricato presenta il carattere di Sutri: essa
pure direbbesi di antica data in origine, poiché sul ciglio
delle rupi osservai vestigia di mura di grandi pietre qua-
drate sotto le costruzioni posteriori. La villa Giustiniani,
e l'annesso palazzo , o casino della villa come dicesi, fu-
rono costrutti dal Vignola : l'ampiezza de' viali, e la ve-
tustà delle elei e degli abeti, che vestono questa villa ne
fanno delizioso il soggiorno. La villa si congiunge per
mezzo di un ponte al palazzo, opera sontuosa del mar-
chese Vincenzo Giustiniani, il quale secondo il Baglioni,
Vetralla, il quale fu nel pontificato di Pio VI. comin-
ciato, essendo curatore delle vie il De Pretis, e per soz-
zi intrighi municipali abbandonato da Mantica che al
De Pretis successe nello stesso officio, dopo aver spe-
so 70, 000 scudi, cioè quando mancava poco al compi-
mento. Questo ponte per la grossezza enorme de'piloni,
per la elevatezza de' fornici , e per la commodità che'
avrebbe arrecato nelle communicazioni è una delle opere
più grandi di questo genere , degna di rivaleggiare co'
lavori degli antichi. Ora da circa un mezzo secolo gia-
cesi abbandonato in balìa degli arbusti, e dell' edera
che 1' hanno danneggiato altamente.
Una via mena da Sutri a Bassano, che a differen-
za di altre Terre dello stesso nome, suol dirsi Bassano
di Sutri; e prima si traversa la valle del Promonte, e
poscia entrasi in una strada amenissima tagliata nel tufa,
che scavalca la lacinia fra questo rivo e la valle delle
Mole: dopo 2 miglia, passate le mole scavalcasi una
altra frastagliatura del monte che sovrasta l'antica sta-
zione già nominata di sopra del Vicus Matrinii : si scen-
de circa al terzo miglio ad un magnifico ponte moderno^
edificato sul rivo che prende nome dalla vicina Terra di
Bassano, e lasciando a destra il convento de' cappuccini
si entra in Bassano, che contiene circa 1475 abitanti, e
che nel fabbricato presenta il carattere di Sutri: essa
pure direbbesi di antica data in origine, poiché sul ciglio
delle rupi osservai vestigia di mura di grandi pietre qua-
drate sotto le costruzioni posteriori. La villa Giustiniani,
e l'annesso palazzo , o casino della villa come dicesi, fu-
rono costrutti dal Vignola : l'ampiezza de' viali, e la ve-
tustà delle elei e degli abeti, che vestono questa villa ne
fanno delizioso il soggiorno. La villa si congiunge per
mezzo di un ponte al palazzo, opera sontuosa del mar-
chese Vincenzo Giustiniani, il quale secondo il Baglioni,