161
tondo il passo di Virgilio narra, che combattendo que-
sto Thybris re de'Toscani vi cadde e diè tal nome al
fiume, ovvero vi rimase ucciso da Glauco figlio di Mi-
nosse: che però secondo altri costui ebbe il nome di
Thybris pe'ladronecci, che esercitava sulle rive del fiu-
me, e per le ingiurie che faceva ai passeggieri , e lo
deriva da Y'fioi; contumelia: e riferisce inoltre, che al-
tri credevano derivato al fiume il nome da Tyberi fi-
glio di Giano e Camesene, che vi rimase spento: ed
altri dai Siculi che così chiamavano la fossa siracusana.
In tutta questa farragine di tradizioni, per le quali Ser-
vio esclude formalmente quella data da Livio, e da al-
tri, che il nome avesse origine da Tiberino re di Alba,
dichiarando essere anteriore alla fondazione stessa di
quella città, parrai potere asserire , che secondo quel
commentatore, e secondo Virgilio vi fu un re siculo-to-
scano di nome Thybri, che dicevasi figlio di Giano e
di Camesene, di complessione e di forza gigantesca, che
dominò sulla sponda destra del fiume, ed esercitò vio-
lenze di ogni specie sopra i viandanti , secondo il co-
stume di que' tempi primitivi, che più volte troviamo
rinnovato ne'baroni del medio evo: che questo rimase
spento , e diè nome al fiume sulla cui sponda regnava.
Lume aggiunge a questa opinione Varrone de Lingua
Latina lib. V. c. V. il quale dice: sed de Tiberis no-
mine anceps historia : nani suum Etruria et Latium
suum esse credit, quod fuerunt qui ab Thebri vicino
regalo Eeientum dixerunt appellatum Thebrim; sant
qui Tiberini priscum nonien latinuni Albulam oocita-
tuni literis tradiderunt; posterius propter Tiberinum
regem Latinorum mutatum, quod ibi interierit; nani
hoc eius tradunt sepulcrum. È noto, che i Vejenti erano
Toscani, che il loro dominio si estese su tutta la riva
destra del Tevere fra il confluente del Capenate ed il
11
tondo il passo di Virgilio narra, che combattendo que-
sto Thybris re de'Toscani vi cadde e diè tal nome al
fiume, ovvero vi rimase ucciso da Glauco figlio di Mi-
nosse: che però secondo altri costui ebbe il nome di
Thybris pe'ladronecci, che esercitava sulle rive del fiu-
me, e per le ingiurie che faceva ai passeggieri , e lo
deriva da Y'fioi; contumelia: e riferisce inoltre, che al-
tri credevano derivato al fiume il nome da Tyberi fi-
glio di Giano e Camesene, che vi rimase spento: ed
altri dai Siculi che così chiamavano la fossa siracusana.
In tutta questa farragine di tradizioni, per le quali Ser-
vio esclude formalmente quella data da Livio, e da al-
tri, che il nome avesse origine da Tiberino re di Alba,
dichiarando essere anteriore alla fondazione stessa di
quella città, parrai potere asserire , che secondo quel
commentatore, e secondo Virgilio vi fu un re siculo-to-
scano di nome Thybri, che dicevasi figlio di Giano e
di Camesene, di complessione e di forza gigantesca, che
dominò sulla sponda destra del fiume, ed esercitò vio-
lenze di ogni specie sopra i viandanti , secondo il co-
stume di que' tempi primitivi, che più volte troviamo
rinnovato ne'baroni del medio evo: che questo rimase
spento , e diè nome al fiume sulla cui sponda regnava.
Lume aggiunge a questa opinione Varrone de Lingua
Latina lib. V. c. V. il quale dice: sed de Tiberis no-
mine anceps historia : nani suum Etruria et Latium
suum esse credit, quod fuerunt qui ab Thebri vicino
regalo Eeientum dixerunt appellatum Thebrim; sant
qui Tiberini priscum nonien latinuni Albulam oocita-
tuni literis tradiderunt; posterius propter Tiberinum
regem Latinorum mutatum, quod ibi interierit; nani
hoc eius tradunt sepulcrum. È noto, che i Vejenti erano
Toscani, che il loro dominio si estese su tutta la riva
destra del Tevere fra il confluente del Capenate ed il
11