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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0164
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tondo il passo di Virgilio narra, che combattendo que-
sto Thybris re de'Toscani vi cadde e diè tal nome al
fiume, ovvero vi rimase ucciso da Glauco figlio di Mi-
nosse: che però secondo altri costui ebbe il nome di
Thybris pe'ladronecci, che esercitava sulle rive del fiu-
me, e per le ingiurie che faceva ai passeggieri , e lo
deriva da Y'fioi; contumelia: e riferisce inoltre, che al-
tri credevano derivato al fiume il nome da Tyberi fi-
glio di Giano e Camesene, che vi rimase spento: ed
altri dai Siculi che così chiamavano la fossa siracusana.
In tutta questa farragine di tradizioni, per le quali Ser-
vio esclude formalmente quella data da Livio, e da al-
tri, che il nome avesse origine da Tiberino re di Alba,
dichiarando essere anteriore alla fondazione stessa di
quella città, parrai potere asserire , che secondo quel
commentatore, e secondo Virgilio vi fu un re siculo-to-
scano di nome Thybri, che dicevasi figlio di Giano e
di Camesene, di complessione e di forza gigantesca, che
dominò sulla sponda destra del fiume, ed esercitò vio-
lenze di ogni specie sopra i viandanti , secondo il co-
stume di que' tempi primitivi, che più volte troviamo
rinnovato ne'baroni del medio evo: che questo rimase
spento , e diè nome al fiume sulla cui sponda regnava.
Lume aggiunge a questa opinione Varrone de Lingua
Latina lib. V. c. V. il quale dice: sed de Tiberis no-
mine anceps historia : nani suum Etruria et Latium
suum esse credit, quod fuerunt qui ab Thebri vicino
regalo Eeientum dixerunt appellatum Thebrim; sant
qui Tiberini priscum nonien latinuni Albulam oocita-
tuni literis tradiderunt; posterius propter Tiberinum
regem Latinorum mutatum, quod ibi interierit; nani
hoc eius tradunt sepulcrum. È noto, che i Vejenti erano
Toscani, che il loro dominio si estese su tutta la riva
destra del Tevere fra il confluente del Capenate ed il

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