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to ante mortuus, quo ab Alba traductus fuerat: egli
fu onorato con publici funerali : publico funere est
elatus.
Nel palazzo Barberini in Roma si conserva una ta-
vola di bronzo, sulla quale è inciso un senatusconsul-
to, che dichiara essersi i Tiburti ben discolpati da una
accusa grave innanzi il senato di Roma: lo stile di que-
sto importante documento appartiene alla epoca della
guerra sociale, e perciò è ragionevole credere, che l'ac-
cusa della quale si discolparono i Tiburti tendeva a far-
li comparire rei in quella lega: ed è curioso ivi legge-
re nettamente espresso, non potere esistere il fatto ap-
posto ai Tiburti, perchè non aveano nè motivi, nè forza,
nè utilità di farlo: propterea . qvod . scibamvs , dice il
decreto del senato , EA . vos . merito . nostro . facere .
NON . POTVISSE . NEQVE . VOS . DIGNOS . ESSE . QVEI . FACERE-
TIS . NEQVE . 1D . VOBEIS . NEQVE . REI . POPLICAE . VOSTRAE
citile . esse, tacere. Questo monumento importantissimo,
fu uno di que'tanti salvati dal benemerito Fulvio Orsi-
ni, che lo acquistò, e lo lasciò al card. Farnese. Gru-
tero lo riferisce alla p. CCCCXCIX. n. 12, e siccome
non vi si legge la data de'consoli, diè motivo a varie
opinioni sulla epoca, che stimo superfluo di qui riferire,
chiaro essendo per lo stile, che debba attribuirsi a circa
la metà del secolo VII. di Roma. Quindi io credo, che
i Tiburti essendosi purgati della taccia di avere avuto par-
te in quella lega fossero tosto ammessi al godimento del-
la cittadinanza romana, insieme cogli altri Latini e co-
gli Etrusci , di cui si volle ricompensare la neutralità
piuttosto che la fedeltà mostrata in quella guerra. Nella
tristissima serie de'mali che accompagnarono le guerre
civili di Siila, Cesare, e de'triumviri, Tibur risentì mi-
nor danno di altre città intorno a Roma, perchè seguì
sempre una politica evasiva, inclinando sempre verso la
to ante mortuus, quo ab Alba traductus fuerat: egli
fu onorato con publici funerali : publico funere est
elatus.
Nel palazzo Barberini in Roma si conserva una ta-
vola di bronzo, sulla quale è inciso un senatusconsul-
to, che dichiara essersi i Tiburti ben discolpati da una
accusa grave innanzi il senato di Roma: lo stile di que-
sto importante documento appartiene alla epoca della
guerra sociale, e perciò è ragionevole credere, che l'ac-
cusa della quale si discolparono i Tiburti tendeva a far-
li comparire rei in quella lega: ed è curioso ivi legge-
re nettamente espresso, non potere esistere il fatto ap-
posto ai Tiburti, perchè non aveano nè motivi, nè forza,
nè utilità di farlo: propterea . qvod . scibamvs , dice il
decreto del senato , EA . vos . merito . nostro . facere .
NON . POTVISSE . NEQVE . VOS . DIGNOS . ESSE . QVEI . FACERE-
TIS . NEQVE . 1D . VOBEIS . NEQVE . REI . POPLICAE . VOSTRAE
citile . esse, tacere. Questo monumento importantissimo,
fu uno di que'tanti salvati dal benemerito Fulvio Orsi-
ni, che lo acquistò, e lo lasciò al card. Farnese. Gru-
tero lo riferisce alla p. CCCCXCIX. n. 12, e siccome
non vi si legge la data de'consoli, diè motivo a varie
opinioni sulla epoca, che stimo superfluo di qui riferire,
chiaro essendo per lo stile, che debba attribuirsi a circa
la metà del secolo VII. di Roma. Quindi io credo, che
i Tiburti essendosi purgati della taccia di avere avuto par-
te in quella lega fossero tosto ammessi al godimento del-
la cittadinanza romana, insieme cogli altri Latini e co-
gli Etrusci , di cui si volle ricompensare la neutralità
piuttosto che la fedeltà mostrata in quella guerra. Nella
tristissima serie de'mali che accompagnarono le guerre
civili di Siila, Cesare, e de'triumviri, Tibur risentì mi-
nor danno di altre città intorno a Roma, perchè seguì
sempre una politica evasiva, inclinando sempre verso la