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volle riconoscerla dove oggi si veggono le sostruzioni
sovraiudicate? A me pare, se mal non mi appongo, che
debba collocarsi nel recesso della convalle fra il monte
Catillo ed il monte Peschiavatore, prima del romitorio
di s. Antonio, dove i topografi tiburtini suppongono
impropriamente il bosco di Tiburno, e la villa di Ca-
tullo, poiché ivi unisconsi insieme tutte le circostanze
sovraindicate: alle quali d'uopo è di aggiungere quella
che i casini erano sulle due rive del fiume, e proba-
bilmente fra loro congiunti insieme per mezzo di un
ponte. Il poeta ne mostra ancora la ricchezza degli or-
namenti, e la ubertà del suolo, e quanto agli ornamenti
ricorda le travi dorate, le porte di avorio, i marmi co-
lorati, le statue di oro, e di avorio, i rivestimenti di pie-
tre preziose, i colossi di argento, e di bronzo, i pavi-
menti di musaico rappresentanti quadri. Ricorda pure 1'
abbondanza delle fontane, la ricercatez,za de' bagni, la
cui temperatura calda combatteva coll'algore delle ripe:
e circa la ubertà del suolo, paragona i giardini di que-
sta villa a quelli di Alcinoo:
Quid bifera Vicinai laudani pomario?, posque
Qui nunquam vacui prodistis in aethera ramis.
Onde conchiude dover cedere a questa il primato le
altre ville di Vopiseo, che par che fossero molte, giac-
ché ivi enumera quelle di Tusculo, Ardea, Baia, For-
miae, Circeii, Anxur, Caieta, ed Antium. Ho detto, che
i casini posti sulle due ripe communicavano insieme per
mezzo di un ponte; ciò viene più particolarmente di-
mostrato da que'versi:
Teque per obliquuni penitus quae laberis amnem,
Marcia et audaci transcurris flumina plumbo:
imperciocché dimostrano questi essere stata fornita la
villa dall'acqua Marcia, la quale seguendo l'andamento
della riva sinistra del fiume lo traversava per mezzo
di tubi di piombo sul ponte.
volle riconoscerla dove oggi si veggono le sostruzioni
sovraiudicate? A me pare, se mal non mi appongo, che
debba collocarsi nel recesso della convalle fra il monte
Catillo ed il monte Peschiavatore, prima del romitorio
di s. Antonio, dove i topografi tiburtini suppongono
impropriamente il bosco di Tiburno, e la villa di Ca-
tullo, poiché ivi unisconsi insieme tutte le circostanze
sovraindicate: alle quali d'uopo è di aggiungere quella
che i casini erano sulle due rive del fiume, e proba-
bilmente fra loro congiunti insieme per mezzo di un
ponte. Il poeta ne mostra ancora la ricchezza degli or-
namenti, e la ubertà del suolo, e quanto agli ornamenti
ricorda le travi dorate, le porte di avorio, i marmi co-
lorati, le statue di oro, e di avorio, i rivestimenti di pie-
tre preziose, i colossi di argento, e di bronzo, i pavi-
menti di musaico rappresentanti quadri. Ricorda pure 1'
abbondanza delle fontane, la ricercatez,za de' bagni, la
cui temperatura calda combatteva coll'algore delle ripe:
e circa la ubertà del suolo, paragona i giardini di que-
sta villa a quelli di Alcinoo:
Quid bifera Vicinai laudani pomario?, posque
Qui nunquam vacui prodistis in aethera ramis.
Onde conchiude dover cedere a questa il primato le
altre ville di Vopiseo, che par che fossero molte, giac-
ché ivi enumera quelle di Tusculo, Ardea, Baia, For-
miae, Circeii, Anxur, Caieta, ed Antium. Ho detto, che
i casini posti sulle due ripe communicavano insieme per
mezzo di un ponte; ciò viene più particolarmente di-
mostrato da que'versi:
Teque per obliquuni penitus quae laberis amnem,
Marcia et audaci transcurris flumina plumbo:
imperciocché dimostrano questi essere stata fornita la
villa dall'acqua Marcia, la quale seguendo l'andamento
della riva sinistra del fiume lo traversava per mezzo
di tubi di piombo sul ponte.