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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0229
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226
che dicesi di Carciano trae nóme dalla contrada , la
quale così si appella per corruzione da Cassianum, che
avea nel secolo X, nome derivato dal fondo, che un
tempo ivi ebbe la gente Cassia, é dalla villa sontuosa ,
della quale veggonsi gli avanzi a destra della strada
sotto il casino del collegio greco, detto pure di Salerno,
perchè fatto costruire dal cardinale di questo nome. Di
questa villa parlossi separatamente nell' articolo CAR-
CIANO: riepilogando però qui quanto ivi si scrisse è
da ricordare che gli avanzi veggonsi sparsi qua e là sul
pendio del colle, e disposti a ripiani in modo che si
conosce essere la villa sorta a guisa di scaglioni sopra
varii terrazzi rivolti a sud-ovest. Il Zappi ricorda a'
tempi suoi, cioè nel secolo XVI. diciotto camere da abi-
tare, e colonne di ordine dorico costrutte di opera la-
terizia, e tempii, ed un teatro, e fontane, e peschiere.
La opera reticolata con che è costrutta questa villa è
formata da rombi alternati di tufa e calcaria, pietre lo-
cali. Lo splendore suo lo dimostrano le ricche scoperte
ivi fatte ne'tempi passati; poiché nel secolo XVI. fu-
rono aperti scavi fra quelle rovine dal card. Ferdinan-
do de'Medici, e da monsig. Bandini arcivescovo di Sie-
na, e secondo gli scrittori tiburtini vi furono trovati
monumenti preziosi di ricchissima antichità. Un altro
ve ne fu aperto l'anno 1774 dal De Angelis che vi
rinvenne una Pallade, un Fauno, un Putto dormiente,
un Bacco coricato, il gruppo di un Satiro con una Ninfa,
l'Apollo citaredo, le Muse, e molti ermi di uomini il-
lustri, alcuni de'quali unici per rarità, come quello di
Eschine, di Antistene, e di Pericle; quelli di Solone,
di Biante, di Periandro, e di Pittaco; quelli acefali di
Cleobulo e Talete: pavimenti di musaico, pitture ec. Le
sculture allora rinvenute furono generalmente acquistate
da papa Pio VI. pel Museo Vaticano, dove ancora si
ammirano.
 
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