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funto alla prefettura, e favoriva quella di Pierleone^ che
ambiva quel posto. Pierleone era appoggiato da Tolo-
meo conte tusculano: la potenza di questo lo fece pre-
valere, ed il Papa, sedati i tumulti, premiò l'appoggio de'
conti tusculani coll infeudare a Tolomeo il castello di Ari-
eia. L'anno seguente, che fu il 1117 Enrico V. si mos-
se alla volta di Roma per prendere la corona imperiale:
il papa per cautela partì ed andò a Monte Cassino :
l'imperadore nel giungere a Roma riguardò l'assenza del
papa, come un atto ostile , onde si die ad accattivarsi
l'animo de' nobili romani, e fra questi, conoscendo l'af-
fezione che aveano sempre mostrata per la parte tede-
sca i conti tusculani, e la influenza, che questi aveano
negli affari di Roma , volle porli strettamente nel suo
partito col dare Berta sua figlia in moglie a Tolomeo
figlio del conte regnante. Oltre a molti doni che gli fe-
ce, confermò in perpetuo, con autorità imperiale, a lui ed
a' suoi eredi tutti i feudi e le possidenze che aveano,
i suoi parenti, e Gregorio IL suo avo.
Questo fatto mosse il risentimento del papa, il qua-
le, tornato a Roma dopo la partenza di Enrico, appog-
giato dai Normanni signori della Sicilia e da una gran
parte del regno di Napoli, mosse guerra a Tolomeo; ma
questi si difese assai bene, avendo in suo ajuto una ma-
no di Tedeschi, che gli avea lasciato Enrico, a segno che
ne uscì vittorioso. Questi avvenimenti leggonsi nel Chro-
nicon Cassinense lib. IV. c. LXI. Dalla Storia Sicula
di Bonincontro apparisce che questa guerra finì con un
atto di concordia fra Tolomeo ed il Papa.
Non è ben certo l'anno in che morì Tolomeo I.
Certamente era mancato di già ai vivi l'anno 1137, poi-
ché apprendiamo dalla cronaca cassinense, che, venen-
do a Roma in quell' anno Lottarlo, gli andò incontro
Tolomeo, che è il secondo di questo nome, il quale ivi
funto alla prefettura, e favoriva quella di Pierleone^ che
ambiva quel posto. Pierleone era appoggiato da Tolo-
meo conte tusculano: la potenza di questo lo fece pre-
valere, ed il Papa, sedati i tumulti, premiò l'appoggio de'
conti tusculani coll infeudare a Tolomeo il castello di Ari-
eia. L'anno seguente, che fu il 1117 Enrico V. si mos-
se alla volta di Roma per prendere la corona imperiale:
il papa per cautela partì ed andò a Monte Cassino :
l'imperadore nel giungere a Roma riguardò l'assenza del
papa, come un atto ostile , onde si die ad accattivarsi
l'animo de' nobili romani, e fra questi, conoscendo l'af-
fezione che aveano sempre mostrata per la parte tede-
sca i conti tusculani, e la influenza, che questi aveano
negli affari di Roma , volle porli strettamente nel suo
partito col dare Berta sua figlia in moglie a Tolomeo
figlio del conte regnante. Oltre a molti doni che gli fe-
ce, confermò in perpetuo, con autorità imperiale, a lui ed
a' suoi eredi tutti i feudi e le possidenze che aveano,
i suoi parenti, e Gregorio IL suo avo.
Questo fatto mosse il risentimento del papa, il qua-
le, tornato a Roma dopo la partenza di Enrico, appog-
giato dai Normanni signori della Sicilia e da una gran
parte del regno di Napoli, mosse guerra a Tolomeo; ma
questi si difese assai bene, avendo in suo ajuto una ma-
no di Tedeschi, che gli avea lasciato Enrico, a segno che
ne uscì vittorioso. Questi avvenimenti leggonsi nel Chro-
nicon Cassinense lib. IV. c. LXI. Dalla Storia Sicula
di Bonincontro apparisce che questa guerra finì con un
atto di concordia fra Tolomeo ed il Papa.
Non è ben certo l'anno in che morì Tolomeo I.
Certamente era mancato di già ai vivi l'anno 1137, poi-
ché apprendiamo dalla cronaca cassinense, che, venen-
do a Roma in quell' anno Lottarlo, gli andò incontro
Tolomeo, che è il secondo di questo nome, il quale ivi