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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0445
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pestilenza così terribile che portò via i nove decimi
della popolazione di Velitrae, città, che secondo lo sto-
rico alicarnassèo era allora illustre e popolosa. Que' che
rimasero chiesero nuovi coloni a Roma, e dopo varii
dibattimenti vi furono spediti. Questa notizia di Dio-
nisio lib. VII. c. XII. serve d'illustrazione a Livio lib. II.
c. XXXIV. che semplicemente dice essersi accresciuto
il numero de'coloni in Velitrae, senza indicarne circo-
stanziatamente il motivo, come fa l'altro; V elitris au-
xere numerum colonorum Romani.
Per più di un secolo alto silenzio regna sulle cose
di questa città, la quale probabilmente sarà rimasta fe-
dele a Roma a segno di non dar motivo di farne men-
zione agli storici. Ma dopo la catastrofe di Roma, i Vol-
sci montati in speranza si mossero contra Roma, ed at-
tirarono nel loro movimento i coloni veliterni, che vi
entrarono segretamente , onde nella battaglia data loro
da Aulo Cornelio Cosso l'anno 370, dopo la rotta, frai
prigioni si trovarono ancora de'Veliterni. Livio lib. VI.
c. XII. e seg. Quella defezione non essendo stata ap-
parente rimase impunita. Imperciocché essendo i Ro-
mani distratti dal processo di Manlio non fecero altre
mosse contro i Volsci, ed i Circeiesi , ed i Veliterni
1' anno seguente spedirono legati a Roma a chiedere i
prigioni , col pretesto che avendo agito contro il vole-
re del commune volevano punirli secondo le leggi: essi
dopo dure risposte li ottennero. L' anno 372 però si
tolsero la maschera di viso e se una pestilenza non li
colpiva sarebbero entrati tosto in campagna. In genere
i Veliterni erano nella disposizione di venire ad un
qualche accommodamento , ma gli autori della defezio-
ne, temendo di essere sagrificati cercarono di distorli,
e sollevarono la plebe che uscì a dare il sacco alle terre
de'Romani. La guerra vera cominciò 1' anno seguente :
i tribuni militari Spurio e Lucio Papirii ebbero ordine
 
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