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se Velitrae di forte assedio; ma essendosi i Veliterni
arresi a patti, ed avendo fedelmente adempiuto le loro
promesse, egli accordò loro la pace, e strinse con essi
amicizia. Questa fu così sincera che essendo trasmigra-
ta in Roma sotto il suo successore Tarquinio Prisco la
gente Ottavia, una delle più insigni di Velitrae, quel
re le accordò immediatamente il dritto di cittadinanza, e
Servio Tullio nella nuova costituzione data a Roma l'a¬
scrisse fralle patrizie : Ea gens cioè la Ottavia, a Tar-
«juinio Prisco rege inter romanas gentes alleata, inox
a Servio Tullio in patricias transducta, dice Sveto-
nio nella vita di Augusto c. II.
La rivoluzione che cangiò in Roma di monarchica
in repubblicana la forma di governo sciolse questo le-
game specialmente per opera di Mamilio tusculano ,
genero di Tarquinio, ed i Veliterni sono enumerati da
Dionisio lib. V. c. XLI. frai popoli, che nell'anno 248
di Roma presero le armi nella famosa lega latina, onde
rimettere i Tarquinii sul trono. Sebbene l'anno seguen-
te la battaglia del lago Regillo ponesse termine a quella
lega, la pace coi Volsci e coi Veliterni non si rista-
bilì; imperciocché narra lo storico sovrallodato libro VI.
c. XLII. che nell'anno 262 fu destinato il console A. Vir-
ginio alla guerra contro de'Volsci. Datasi una battaglia
campale nelle vicinanze di Velitrae , i Volsci furono
vinti, messi in fuga, ed inseguiti fin sotto quella città,
che egli chiama illustre &nu?a%;, la quale fu assediata
e presa. Livio lib. IV. c. XXX. e seg. narrando lo stes-
so fatto aggiunge, che i Romani inseguendo i fuggiaschi
entrarono insieme con loro nella città, dove si fece
più macello che nella pugna , e non fu dato quar-
tiere che a pochi, i quali si arresero a discrezione. Il
territorio veliterno allora fu dismembrato da quello de'
Volsci, e fu mandata in Velitrae una colonia romana.
L'anno seguente però infierì in quelle parti una
se Velitrae di forte assedio; ma essendosi i Veliterni
arresi a patti, ed avendo fedelmente adempiuto le loro
promesse, egli accordò loro la pace, e strinse con essi
amicizia. Questa fu così sincera che essendo trasmigra-
ta in Roma sotto il suo successore Tarquinio Prisco la
gente Ottavia, una delle più insigni di Velitrae, quel
re le accordò immediatamente il dritto di cittadinanza, e
Servio Tullio nella nuova costituzione data a Roma l'a¬
scrisse fralle patrizie : Ea gens cioè la Ottavia, a Tar-
«juinio Prisco rege inter romanas gentes alleata, inox
a Servio Tullio in patricias transducta, dice Sveto-
nio nella vita di Augusto c. II.
La rivoluzione che cangiò in Roma di monarchica
in repubblicana la forma di governo sciolse questo le-
game specialmente per opera di Mamilio tusculano ,
genero di Tarquinio, ed i Veliterni sono enumerati da
Dionisio lib. V. c. XLI. frai popoli, che nell'anno 248
di Roma presero le armi nella famosa lega latina, onde
rimettere i Tarquinii sul trono. Sebbene l'anno seguen-
te la battaglia del lago Regillo ponesse termine a quella
lega, la pace coi Volsci e coi Veliterni non si rista-
bilì; imperciocché narra lo storico sovrallodato libro VI.
c. XLII. che nell'anno 262 fu destinato il console A. Vir-
ginio alla guerra contro de'Volsci. Datasi una battaglia
campale nelle vicinanze di Velitrae , i Volsci furono
vinti, messi in fuga, ed inseguiti fin sotto quella città,
che egli chiama illustre &nu?a%;, la quale fu assediata
e presa. Livio lib. IV. c. XXX. e seg. narrando lo stes-
so fatto aggiunge, che i Romani inseguendo i fuggiaschi
entrarono insieme con loro nella città, dove si fece
più macello che nella pugna , e non fu dato quar-
tiere che a pochi, i quali si arresero a discrezione. Il
territorio veliterno allora fu dismembrato da quello de'
Volsci, e fu mandata in Velitrae una colonia romana.
L'anno seguente però infierì in quelle parti una