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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0449
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scurando la gamba, o tratto anteriore confuse colla sem-
plice V ed in luogo di LANVINEIS, pose LAVINEIS.
Qui si ha un nuovo vuoto nella storia di Velitrae,
che rimase allora una città aperta, popolata dalla plebe,
che dopo la battaglia dell'Astura rientrò nella città, e
da'que' che erano restati dentro le mura, ed inoltre dai
coloni, che coltivavano le terre de'senatori. Sembra che
conservasse il rango di colonia, onde nella seconda guerra
punica mandò il suo contingente, dicendo Silio Italico nel
lib. VIII. v. 376:
At quos ipsius mensis seposta Lyaei
Setta et incelebri miserunt valle Velitrae
Livio lib. XXXII. cap. I. ricorda , che nell' anno 553
di Roma i Veliterni annunziarono al senato che il tem-
pio di Apollo e Sanco era stato percosso dal fulmine ,
e che nel tempio di Ercole era nato un capello: il se-
nato ordinò, che in seguito di questi prodigii i consoli
immolassero ostie maggiori a que' numi che credessero.
L'anno seguente uno nuovo ne avvenne, che sprofondossi
la terra in Velitrae per lo spazio di 3 iugeri, ossia di
86, 400 piedi quadrati in superficie, formando una ca-
verna enorme: terra Velitris trium iugerum spatio ca-
verna ingenti desederat : Livio lib. c. c. IX. e si or-
dinò la supplicazione di un giorno che fu fatta dai con-
soli. Sui quali avvenimenti io farò osservare, che essi
dimostrano la esistenza de'templi di Apollo e Sanco, e
di Ercole in Velletri nel sesto secolo di Roma, e che es-
sendo questa città situata in un suolo vulcanico andò sog-
getta ad un avvallamento simile a quello che nell' an-
no scorso 1837, avvenne in Albano, dopo le grandi
pioggie dell'inverno e della primavera antecedente.
L'autore del trattato de Coloniis, attribuito a Fron-
tino, dice che Velitrae oppidum lege sempronia fuerat
deduclum: quella legge sempronia è la famosa di Tiberio
 
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