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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0451
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448
Antonio consulibus IN. Kal. octobres paulo ante solis
exortum, regione Palatii ad Capita Bubula; ma per-
chè la gente Ottavia, alla quale apparteneva era veliter-
na^ Gente/n Octaviani Velitris praecipuam olini fuis-
se multa declarant : dice lo stesso Svetonio : il quale
inoltre asserisce che il suo avo invecchiò tranquillamen-
te, contento delle magistrature municipali , possedendo
un patrimonio abbondante : Avus municipalibus magi-
steriis contentus, abundante patrimonio, tranquillissi-
me consenuit. I beni di Augusto colla sua morte diven-
nero parte del demanio imperiale: quindi li ereditò in-
sieme coll'impero Tiberio, al quale si attribuisce la ori-
gine del nome Tiberia , corrottamente Tivera , che è
un latifondo del territorio veliterno. In quella villa, o
predio imperiale furono alberi di gran mole, e fra questi
un platano ricordato per meraviglia da Plinio lib. XII.
c. I. §. V. il quale, oltre aver rami larghissimi li ebbe
disposti in guisa che quel pazzo di Caligola vi banchettò
con i5 persone, tutte insieme co'servi, all'ombra, e dalla
somiglianza appellò quel banchetto nido, Claudio distri-
buì le terre di Velitrae, già misurate e censite da Au-
gusto ai soldati, secondo l'autore del trattato de Coloniis
ricordato di sopra: Postea Claudius caesar agrum eius
limitibus augusteis censitum militibus assignari ius-
sit : ed a questo riparto di terre allude il bassorilievo
rinvenuto presso Velletri, già esistente nel museo bor-
giano ed ora in Napoli, publicato nella opera di Win-
ckelmann della edizione romana da Fea Tom. III.
p. XII. Plinio lib. III. c. V.§. V. pone i Veliterni frai
popoli del Lazio esistenti ai suoi dì: indica una specie
particolare di chiocciole che vedevansi nel suo territo-
rio lib. VIII. c. XXXIX, §. LIX: e fra que' vini che
ottenevano la palma dopo il falerno nomina il veliterno,
ed il privernate, lib. XIV. c. VI. §. VIIL n. 3. Un'
 
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