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Ursano. Ilo voluto inserire questa nomenclatura perchè
dimostra non solo la moltiplicità de'fondi del territorio
veliterno nel secolo VIII. ma ancora quanto allora fosse
coltivato ad olivi. Leone III sul principio del secolo se-
guente donò alla chiesa di s. Clemente quae ponitur
in Felitris, secondo Anastasio, una veste de siluraci.
Scarsissime però sono le memorie di questa città du-
rante quel secolo ed il susseguente, nel quale 1' anno
846, Demetrio che s'intitola eminentissimo console e duca
ebbe in enfiteusi da Leone vescovo veliterno i fondi di
Monte Calvello , Bespoleto , Coscone , Cesapresbitero ,
Duramanti, Soleluna, Forcone, Paganico, Casale de'Pe-
scatori, Gliscone, Ancarano, Scazi, Paritoro, Formello,
Cesarino, s. Pietro, Cerqua rivolosa, Orselli , Torano ,
Gizzi, Fossato, Carcano, Sambuci , Revoli , Valloscura ,
Locioli, Papazzàno, s. Stefano, e Pollano, posti tutti fra
Velletri e le Castella, coll'obbligo però di fabbricarvi un
castello e di stabilirvi una popolazione che coltivasse
le terre.
Quantunque non vi sia un documento positivo, nul-
ladimeno è probabile che poco dopo quella epoca Vel-
letri passasse sotto la dipendenza de'conti tusculani, che
nel secolo XI furono signori di presso che tutte le terre
fra Tusculo e Velletri, compreso l'Ariano che è a Vel-
letri così imminente, e che rimase in loro potere fino
all'anno 1179. Veggasi l'articolo ARIANO. Infatti Gio-
vanni Mincio divenuto da monaco di s. Anastasio ve-
scovo di Velletri l'anno 1050 fu nel 1058 per opera di
Gregorio conte tusculano suo zio intruso papa, e poscia
deposto e privato di ogni dignità l'anno 1059 per ope-
ra di Niccolò II. secondo la Cronaca Cassinense. Indu-
bitato è poi che vi avessero molte possidenze; impercioc-
ché varie donazioni si leggono nella Cronaca sovraccen-
nata, ed in altri documenti fatte da Gregorio conte tu-
Ursano. Ilo voluto inserire questa nomenclatura perchè
dimostra non solo la moltiplicità de'fondi del territorio
veliterno nel secolo VIII. ma ancora quanto allora fosse
coltivato ad olivi. Leone III sul principio del secolo se-
guente donò alla chiesa di s. Clemente quae ponitur
in Felitris, secondo Anastasio, una veste de siluraci.
Scarsissime però sono le memorie di questa città du-
rante quel secolo ed il susseguente, nel quale 1' anno
846, Demetrio che s'intitola eminentissimo console e duca
ebbe in enfiteusi da Leone vescovo veliterno i fondi di
Monte Calvello , Bespoleto , Coscone , Cesapresbitero ,
Duramanti, Soleluna, Forcone, Paganico, Casale de'Pe-
scatori, Gliscone, Ancarano, Scazi, Paritoro, Formello,
Cesarino, s. Pietro, Cerqua rivolosa, Orselli , Torano ,
Gizzi, Fossato, Carcano, Sambuci , Revoli , Valloscura ,
Locioli, Papazzàno, s. Stefano, e Pollano, posti tutti fra
Velletri e le Castella, coll'obbligo però di fabbricarvi un
castello e di stabilirvi una popolazione che coltivasse
le terre.
Quantunque non vi sia un documento positivo, nul-
ladimeno è probabile che poco dopo quella epoca Vel-
letri passasse sotto la dipendenza de'conti tusculani, che
nel secolo XI furono signori di presso che tutte le terre
fra Tusculo e Velletri, compreso l'Ariano che è a Vel-
letri così imminente, e che rimase in loro potere fino
all'anno 1179. Veggasi l'articolo ARIANO. Infatti Gio-
vanni Mincio divenuto da monaco di s. Anastasio ve-
scovo di Velletri l'anno 1050 fu nel 1058 per opera di
Gregorio conte tusculano suo zio intruso papa, e poscia
deposto e privato di ogni dignità l'anno 1059 per ope-
ra di Niccolò II. secondo la Cronaca Cassinense. Indu-
bitato è poi che vi avessero molte possidenze; impercioc-
ché varie donazioni si leggono nella Cronaca sovraccen-
nata, ed in altri documenti fatte da Gregorio conte tu-