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Venuto poi papa Urbano in Roma nel 1366 sulle
istanze mosse dai Velletrani per essere sgravati dalle pre-
tensioni de' Romani, nel partire per Avignone ne scris-
se l'anno 1369 una lettera molto forte al rettore della
provincia, che allora era un tal Daniele del Carretto.
Finalmente l'anno 1374 fu conchiusa definitivamente la
pace co'Romani in questi termini, che eleggendosi il
podestà ogni sei mesi, i primi quattro podestà verreb-
bero eletti dai commissari! romani che aveano trattato
la pace, e per l'avvenire i Velletrani avrebbero eletto
il podestà, ma si sarebbe dovuto confermare dal popolo
romano. Intanto ad imitazione di altri communi d'Italia
scoppiarono anche in Velletri le fazioni, che presero
ivi il nome di lupi e di pecore, che travagliarono la
città ed il distretto per molti anni. Durava però la guer-
ra coi signori di Fondi, che aveano abbracciato il par-
tito dell' antipapa Clemente VII. mentre i Velletrani
erano rimasti fedeli a papa Urbano VI: quelli aveano as-
soldato masnade di cavalieri brettoni che colle loro scor-
rerie giunsero non solo fin presso Velletri, ma ancora
alle porte di Roma e misero in rotta i Romani al pon-
te Salario. Velletri ricorse al senato di Roma esponendo
il pericolo a che era esposta la città ed i danni del con-
tado, poiché i Brittoni erano stati posti dal conte di
Fondi nel castello di Ninfa circa 12 m. distante. Ri-
tardando i soccorsi di Roma i Velletrani si risolsero a
nominare capitano generale in quella guerra Annibale
Strozzi fiorentino , e spedirono la lettera di nomina a
Tivoli , dove quegli allora trovavasi. I Brittoni frattan-
to ravvicinatisi a Velletri si fortificarono sopra un colle
che ne ritiene il nome, e di là tormentavano la città.
Ai 7 di decembre del 1381 si venne a battaglia, i Brit-
toni furono sconfitti, onde abbandonato il forte si riti-
rarono a Ninfa ed in altre terre vicine. I Velletrani at-
Venuto poi papa Urbano in Roma nel 1366 sulle
istanze mosse dai Velletrani per essere sgravati dalle pre-
tensioni de' Romani, nel partire per Avignone ne scris-
se l'anno 1369 una lettera molto forte al rettore della
provincia, che allora era un tal Daniele del Carretto.
Finalmente l'anno 1374 fu conchiusa definitivamente la
pace co'Romani in questi termini, che eleggendosi il
podestà ogni sei mesi, i primi quattro podestà verreb-
bero eletti dai commissari! romani che aveano trattato
la pace, e per l'avvenire i Velletrani avrebbero eletto
il podestà, ma si sarebbe dovuto confermare dal popolo
romano. Intanto ad imitazione di altri communi d'Italia
scoppiarono anche in Velletri le fazioni, che presero
ivi il nome di lupi e di pecore, che travagliarono la
città ed il distretto per molti anni. Durava però la guer-
ra coi signori di Fondi, che aveano abbracciato il par-
tito dell' antipapa Clemente VII. mentre i Velletrani
erano rimasti fedeli a papa Urbano VI: quelli aveano as-
soldato masnade di cavalieri brettoni che colle loro scor-
rerie giunsero non solo fin presso Velletri, ma ancora
alle porte di Roma e misero in rotta i Romani al pon-
te Salario. Velletri ricorse al senato di Roma esponendo
il pericolo a che era esposta la città ed i danni del con-
tado, poiché i Brittoni erano stati posti dal conte di
Fondi nel castello di Ninfa circa 12 m. distante. Ri-
tardando i soccorsi di Roma i Velletrani si risolsero a
nominare capitano generale in quella guerra Annibale
Strozzi fiorentino , e spedirono la lettera di nomina a
Tivoli , dove quegli allora trovavasi. I Brittoni frattan-
to ravvicinatisi a Velletri si fortificarono sopra un colle
che ne ritiene il nome, e di là tormentavano la città.
Ai 7 di decembre del 1381 si venne a battaglia, i Brit-
toni furono sconfitti, onde abbandonato il forte si riti-
rarono a Ninfa ed in altre terre vicine. I Velletrani at-