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Nibby, Antonio
Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de'dintorni di Roma (Tomo 3) — [Italien?]: [Verlag nicht ermittelbar], 1837

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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0484
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sto alla Sabina, il primo l'anno 589, e l'altro 1' anno 593
descritti con tristissimi caratteri da s. Gregorio Magno
nella lettera a Grazioso vescovo nomentano, e nella O-
melia VI. del lib. IL e da Paolo Diacono lib. III.
c. XXXIIL apportarono fieri danni a questa città. Altri e
più fieri ancora furono i guasti che ebbe a soffrire dai
Saraceni descritti da papa Giovanni VIII. nelle lettere
a Carlo il Calvo circa l'anno 877, ed allora sembra che
rimanesse abbandonata. Veggasi il Labbé Concil. T. IX.
epist. Johan. VIII. ep. XXX. e XXXII. Nel secolo XII.
sulle rovine della città antica formossi a poco a poco
un villaggio che perciò fu detto Vicus Variae, e Vico-
varius, donde procede direttamente il nome moderno
di Vicovaro. Infatti la prima volta che ho incontrato
questo nome è in Cencio Camerario 1' anno 1191 nel
libro de' Censi inserito dal Muratori, nel Tomo V. del-
le Antiq. Medii Aevi il quale ricorda alla p. 851 la
chiesa di s. Cosimato de Vicovario , quella stessa che
nel secolo antecedente l'anno 1074 trovasi indicata nel-
la bolla di Gregorio VII. a favore del monastero di
s. Paolo fuori delle mura, semplicemente col nome di Mo-
nasterium s. Cosmatis situai in valle tiberina, cuni
omnibus suis pertinentiis, senza altra aggiunta , indizio
che allora Vicovaro era affatto deserto.
Circa la stessa epoca, cioè del 1191, papa Celesti-
no III. diè questa terra in pegno agli Orsini , siccome
ricavasi dalla vita d' Innocenzo III. suo successore im-
mediato, inserita ne' Rerum Italie. Script. T. III. P. I.
p. 564. Questi ne divennero signori, l'ampliarono, vi co-
struirono una rocca, e lo fortificarono in guisa clie nel
secolo XIII. era considerato come un castrum valde
forte. Rer. Ital. Script. T. VIII. p. 596. Questa opi-
nione della fortezza di questa terra continuossi ad ave-
re anche nel secolo XVI; imperciocché sul finire di
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