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quel secolo Merula 1. c. lo descrive come un castello
cum natura loci, tuni opere munitissimuni. Egli narra
che nell' assalto datogli l'anno 1533 vi perì colpito da
una palla Ludovico Gonzaga generale dell' esercito di
Clemente VII. Gli Orsini ritennero la signoria di Vi-
covaro fino al secolo XVII. allora lo venderono ai Bo-
lognetti, che lo posseggono ancora e ne hanno ampliato
il palazzo e rifabbricata la chiesa. In questa terra ebbe
i natali il celebre Marcantonio Coccio soprannomato il
Sabellico, che tanto si distinse nella letteratura duran-
te il secolo XV. e nel primo periodo del XVI. Veg-
gasi Giovio Imag. lib. I.
La pianta dell' antica città, come si trae dagli avan-
zi delle mura primitive esistenti e dalla natura del luo-
go può ridursi ad un parallelogramma diviso in città
inferiore e città superiore ossia acropoli. A piè della
città antica dal canto di Tivoli la via consolare è at-
traversata dal Ronci rivo che scende dalla falda del Lu-
cretile, e che va a scaricarsi ivi dappresso nell' Aniene.
Questo traversasi sopra un ponte moderno: anticamente
sembra che fosse raccolto in un acquedotto, del quale
rimangono ancora le vestigia. Di là da esso a destra e
una chiesa rurale dedicata alla Vergine sotto la deno-
minazione di Madonna di Vicovaro, o Madonna del Se-
polcro. Di là da essa è un bivio: la via a sinistra con-
tinua a seguir le traccie della Valeria, quella a destra
scende ad un ponte sull' Aniene, che esistè ne' tempi
antichi, imperciocché rimangono ancor le vestigia del
primitivo, sulle quali venne edificato il moderno. E que-
sta una prova che il bivio è antico anche esso, e che
la strada di là dal ponte è un diverticolo, il quale ol-
tre mantenere le communicazioni con Sassula ed Em-
pulum, castelli de' Tiburtini, de'quali ho trattato negli
articoli rispettivi penetrava nel paese degli Ernici. Ora
quel secolo Merula 1. c. lo descrive come un castello
cum natura loci, tuni opere munitissimuni. Egli narra
che nell' assalto datogli l'anno 1533 vi perì colpito da
una palla Ludovico Gonzaga generale dell' esercito di
Clemente VII. Gli Orsini ritennero la signoria di Vi-
covaro fino al secolo XVII. allora lo venderono ai Bo-
lognetti, che lo posseggono ancora e ne hanno ampliato
il palazzo e rifabbricata la chiesa. In questa terra ebbe
i natali il celebre Marcantonio Coccio soprannomato il
Sabellico, che tanto si distinse nella letteratura duran-
te il secolo XV. e nel primo periodo del XVI. Veg-
gasi Giovio Imag. lib. I.
La pianta dell' antica città, come si trae dagli avan-
zi delle mura primitive esistenti e dalla natura del luo-
go può ridursi ad un parallelogramma diviso in città
inferiore e città superiore ossia acropoli. A piè della
città antica dal canto di Tivoli la via consolare è at-
traversata dal Ronci rivo che scende dalla falda del Lu-
cretile, e che va a scaricarsi ivi dappresso nell' Aniene.
Questo traversasi sopra un ponte moderno: anticamente
sembra che fosse raccolto in un acquedotto, del quale
rimangono ancora le vestigia. Di là da esso a destra e
una chiesa rurale dedicata alla Vergine sotto la deno-
minazione di Madonna di Vicovaro, o Madonna del Se-
polcro. Di là da essa è un bivio: la via a sinistra con-
tinua a seguir le traccie della Valeria, quella a destra
scende ad un ponte sull' Aniene, che esistè ne' tempi
antichi, imperciocché rimangono ancor le vestigia del
primitivo, sulle quali venne edificato il moderno. E que-
sta una prova che il bivio è antico anche esso, e che
la strada di là dal ponte è un diverticolo, il quale ol-
tre mantenere le communicazioni con Sassula ed Em-
pulum, castelli de' Tiburtini, de'quali ho trattato negli
articoli rispettivi penetrava nel paese degli Ernici. Ora