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Trionfale e la Cornelia. A tutte queste vie già aperte
e lastricate ai tempi di Augusto debbonsi aggiungere
sulla riva sinistra del fiume la strada lastricata lungo il
littorale fra Ostia, e Terracina, e chiamata via severiana,
nella quale finivano la Ostiense, la Laurentina, l'Ardea-
tina, e l'Anziate : sulla destra riva poi la Portuense
aperta da Claudio, dopo la costruzione del celebre por-
to, e di là col nome di Marittima prolungata fino ad
Alsium, dove raggiungeva l'Aurelia.
Lo scopo de'Romani nella costruzione solida e re-
golare delle vie, e nella manutenzione accurata di esse,
non fu il commodo delle communicazioni commerciali,
ma principalmente la prontezza de'movimenti militari ,
e la facilita de'trasporti delle armi e bagaglie, e così si
spiega la rapidità , colla quale le legioni trasportavansi
su tutti i punti del dominio romano. Infatti dal seco-
lo VI. di Roma in poi aprirono vie militari in tutte le
parti occupate da loro, e sovente a tali lavori impiega-
rono i soldati durante i loro acquartieramenti , perchè
non s'impigrissero nell'ozio. E per tale ragione, non solo
la Italia è coperta da una rete di strade, che devono
la loro origine ai Romani ; ma le Gallie, la Spagna, la
Belgica , la Batavia, la Germania, la Pannonia le due
Mesie, la Dacia, la Macedonia, l'illirio, la Grecia, l'Asia
Minore, la Siria, la Palestina , l'Egitto e tutta l'Affrica
settentrionale conservano traccie delle vie romane, che
le solcavano, e molti monumenti di lavori portentosi di
monti tagliati, ponti, canali, sostruzioni, argini ec. molti
de'quali servono ancora.
Dal fatto di Appio Claudio il Cieco, che costrusse
la via Appia, di Caio Giunio Bubulco, e Marco Valerio
Massimo, che costrussero la Giunia e la Valeria, di Caio
Flaminio, che fece la Flaminia, di Marco Emilio Le-
pido che costrusse la Emilia a prolungamento della Fla-
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Trionfale e la Cornelia. A tutte queste vie già aperte
e lastricate ai tempi di Augusto debbonsi aggiungere
sulla riva sinistra del fiume la strada lastricata lungo il
littorale fra Ostia, e Terracina, e chiamata via severiana,
nella quale finivano la Ostiense, la Laurentina, l'Ardea-
tina, e l'Anziate : sulla destra riva poi la Portuense
aperta da Claudio, dopo la costruzione del celebre por-
to, e di là col nome di Marittima prolungata fino ad
Alsium, dove raggiungeva l'Aurelia.
Lo scopo de'Romani nella costruzione solida e re-
golare delle vie, e nella manutenzione accurata di esse,
non fu il commodo delle communicazioni commerciali,
ma principalmente la prontezza de'movimenti militari ,
e la facilita de'trasporti delle armi e bagaglie, e così si
spiega la rapidità , colla quale le legioni trasportavansi
su tutti i punti del dominio romano. Infatti dal seco-
lo VI. di Roma in poi aprirono vie militari in tutte le
parti occupate da loro, e sovente a tali lavori impiega-
rono i soldati durante i loro acquartieramenti , perchè
non s'impigrissero nell'ozio. E per tale ragione, non solo
la Italia è coperta da una rete di strade, che devono
la loro origine ai Romani ; ma le Gallie, la Spagna, la
Belgica , la Batavia, la Germania, la Pannonia le due
Mesie, la Dacia, la Macedonia, l'illirio, la Grecia, l'Asia
Minore, la Siria, la Palestina , l'Egitto e tutta l'Affrica
settentrionale conservano traccie delle vie romane, che
le solcavano, e molti monumenti di lavori portentosi di
monti tagliati, ponti, canali, sostruzioni, argini ec. molti
de'quali servono ancora.
Dal fatto di Appio Claudio il Cieco, che costrusse
la via Appia, di Caio Giunio Bubulco, e Marco Valerio
Massimo, che costrussero la Giunia e la Valeria, di Caio
Flaminio, che fece la Flaminia, di Marco Emilio Le-
pido che costrusse la Emilia a prolungamento della Fla-
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