509
Notai di sopra, che Caio Gracco , essendo tribuno
della plebe, pose studio particolarmente in costruire le
vie ponendo mente insieme alla commodità, bellezza e
decorazione. Plutarco nel luogo testé indicato in questa
guisa descrive que'suoi lavori : Imperciocché rette per
le campagne, e piane erano tirate: ecl una parte ve-
niva lastricata di pietre polite , e l'altra era stretta
da due rialti di ghiaia (i margini ): e i luoghi bassi
furono colmati : e dove erano intersecate da torrenti,
o interrotte da precipizii vennero legate con ponti : ed
essendo così livellate il lavoro presentava una vista
piana e bella. Ed io credo che a quel tribuno animoso,
ed intraprendente debbansi attribuire i lavori portentosi
cha ancora ammiriamo nelle strade consolari presso Ro-
ma, come nell'Appia la magnifica sostruzione di Valle-
riccia, e nella Prenestina il ponte di Nona, il taglio di
Cavamente, ed il ponte Amato. E la costruzione di tali
lavori si accorda bene con quella di altri monumenti
del primo periodo del secolo VII. di Roma.
Un bell'esempio poi, che presenta in sezione i va-
rii strati di che erano composte le vie, si ha in Roma
poco prima di giungere a porta Latina nel muro rusti-
co a sinistra, dove bene distinguonsi lo statumen, il ru-
dus, il nucleus, ed il dorsus della via latina.
Ma oltre la solidità, le vie erano abbellite da son-
tuosi edificii ed attraversate da popolosi villaggi nelle
vicinanze di Roma, non essendo allora il circondario di
questa città così squallido e deserto come oggidì. E di
città, villaggi ( vici), e pagi , fassi menzione dagli anti-
chi scrittori , come del vicvs alexandri sulla Ostiense
ricordato da Ammiano, del pagvs lemonivs sulla Latina
menzionato da Festo, del PVPINIA sulla Labicana parti-
colarmente stabilito da Livio, Valerio Massimo, e Plinio,
di gabii sulla Prenestina determinata da Strabene e Dio-
Notai di sopra, che Caio Gracco , essendo tribuno
della plebe, pose studio particolarmente in costruire le
vie ponendo mente insieme alla commodità, bellezza e
decorazione. Plutarco nel luogo testé indicato in questa
guisa descrive que'suoi lavori : Imperciocché rette per
le campagne, e piane erano tirate: ecl una parte ve-
niva lastricata di pietre polite , e l'altra era stretta
da due rialti di ghiaia (i margini ): e i luoghi bassi
furono colmati : e dove erano intersecate da torrenti,
o interrotte da precipizii vennero legate con ponti : ed
essendo così livellate il lavoro presentava una vista
piana e bella. Ed io credo che a quel tribuno animoso,
ed intraprendente debbansi attribuire i lavori portentosi
cha ancora ammiriamo nelle strade consolari presso Ro-
ma, come nell'Appia la magnifica sostruzione di Valle-
riccia, e nella Prenestina il ponte di Nona, il taglio di
Cavamente, ed il ponte Amato. E la costruzione di tali
lavori si accorda bene con quella di altri monumenti
del primo periodo del secolo VII. di Roma.
Un bell'esempio poi, che presenta in sezione i va-
rii strati di che erano composte le vie, si ha in Roma
poco prima di giungere a porta Latina nel muro rusti-
co a sinistra, dove bene distinguonsi lo statumen, il ru-
dus, il nucleus, ed il dorsus della via latina.
Ma oltre la solidità, le vie erano abbellite da son-
tuosi edificii ed attraversate da popolosi villaggi nelle
vicinanze di Roma, non essendo allora il circondario di
questa città così squallido e deserto come oggidì. E di
città, villaggi ( vici), e pagi , fassi menzione dagli anti-
chi scrittori , come del vicvs alexandri sulla Ostiense
ricordato da Ammiano, del pagvs lemonivs sulla Latina
menzionato da Festo, del PVPINIA sulla Labicana parti-
colarmente stabilito da Livio, Valerio Massimo, e Plinio,
di gabii sulla Prenestina determinata da Strabene e Dio-