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della via sono i massi di due sepolcri di scaglie di tufa.
Fino a questo luogo i monumenti superstiti sono più
numerosi sulla sponda sinistra, che sulla destra ; ma
dopo questo punto pel tratto di quasi due miglia è l'op-
posto, e sì spesso appariscono i ruderi sulla sponda de-
stra, che sembra una serie non interrotta di moli con-
tigue una all'altra. Dopo la memoria di M. Servilio è
il nucleo di una mole rotonda sulla stessa mano, e più
oltre a destra distinguonsi fra gli altri avanzi una pi-
ramide, un basamento di pietre quadrilatere, ed al quarto
miglio una edicola sepolcrale de'tempi neroniani di opera
laterizia, ornata esternamente di pilastri della stessa co-
struzione. Ora circa il quarto miglio sull' Appia era la
villa suburbana di Seneca che Giovenale sat. X. v. 16
designa colla frase di magnos Senecae, praedivitis hor-
tos, indicando che la coorte pretoria neroniana la chiuse.
Ivi reduce dalla Campania per ordine di Nerone quel
filosofo si tagliò le vene e morì, siccome narra Tacito
Ann. lib. XV. c. LX. E molto probabile, secondo l'uso
di que'tempi, che avesse nel sito medesimo sepoltura ,
come secondo Tacito nel sito medesimo venne senza
alcuna pompa arso il suo corpo. E questa edicola sepol-
crale potrebbe senza obbiezione a lui attribuirsi ; ma
dall'altro canto non ardisco affermarlo. Ivi dappresso è
un masso altissimo piramidale già rivestito di pietre qua-
drilatere, come fan fede le morse esistenti. Forse è que-
sto il monumento dell'ultimo Curiazio, o per dir meglio
l'ultimo di que'monumenti eretti in memoria di quel fa-
moso combattimento, ricordato e descritto da Dionisio e
da Livio, il quale lib. I. c. XXV. dice: Sepulcra ecctant
quo quisque loco cecidit: duo romana uno loco pro-
prius Albani, tria Albana Romani versus, sed distan-
tia locis et ut pugnalimi est.
Ministro della morte di Seneca fu Granio Silvano
della via sono i massi di due sepolcri di scaglie di tufa.
Fino a questo luogo i monumenti superstiti sono più
numerosi sulla sponda sinistra, che sulla destra ; ma
dopo questo punto pel tratto di quasi due miglia è l'op-
posto, e sì spesso appariscono i ruderi sulla sponda de-
stra, che sembra una serie non interrotta di moli con-
tigue una all'altra. Dopo la memoria di M. Servilio è
il nucleo di una mole rotonda sulla stessa mano, e più
oltre a destra distinguonsi fra gli altri avanzi una pi-
ramide, un basamento di pietre quadrilatere, ed al quarto
miglio una edicola sepolcrale de'tempi neroniani di opera
laterizia, ornata esternamente di pilastri della stessa co-
struzione. Ora circa il quarto miglio sull' Appia era la
villa suburbana di Seneca che Giovenale sat. X. v. 16
designa colla frase di magnos Senecae, praedivitis hor-
tos, indicando che la coorte pretoria neroniana la chiuse.
Ivi reduce dalla Campania per ordine di Nerone quel
filosofo si tagliò le vene e morì, siccome narra Tacito
Ann. lib. XV. c. LX. E molto probabile, secondo l'uso
di que'tempi, che avesse nel sito medesimo sepoltura ,
come secondo Tacito nel sito medesimo venne senza
alcuna pompa arso il suo corpo. E questa edicola sepol-
crale potrebbe senza obbiezione a lui attribuirsi ; ma
dall'altro canto non ardisco affermarlo. Ivi dappresso è
un masso altissimo piramidale già rivestito di pietre qua-
drilatere, come fan fede le morse esistenti. Forse è que-
sto il monumento dell'ultimo Curiazio, o per dir meglio
l'ultimo di que'monumenti eretti in memoria di quel fa-
moso combattimento, ricordato e descritto da Dionisio e
da Livio, il quale lib. I. c. XXV. dice: Sepulcra ecctant
quo quisque loco cecidit: duo romana uno loco pro-
prius Albani, tria Albana Romani versus, sed distan-
tia locis et ut pugnalimi est.
Ministro della morte di Seneca fu Granio Silvano