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https://doi.org/10.11588/diglit.71099#0548
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Roma, e la forma del monumento possono indurre a
ravvisarvi il monumento di Quinto Cecilio zio di Tito
Pomponio Attico, celebre amico di Cicerone , il quale
servi di sepolcro allo stesso Attico, che ne avea eredi-
tato i beni , dicendo Cornelio Nepote nella sua vita
c. XXII: Sepultus est iuscta viam appiani ad quintina
lapidem in monumento Q. Caecilii aeunculi sta. Que-
sto monumento nel secolo XV. fu ridotto a torre e si
veggono ancora le vestigia di tal nuova destinazione.
Quasi incontro è una piccola conserva di acqua.
Sulla destra è un tumulo sormontato da una specie
di torretta rotonda, di costruzione moderna. Questo può
servire , come di segnale, ad un avanzo importante e
certamente antichissimo , che lo Spon Mise. Sect. IX.
p. 290, il Fabretti Inscript. c. III. p. 231, ed altri hanno
indicato col nome di Ustrino. E un'area quadrilatera di
.340 piedi di lunghezza e 200 di larghezza, secondo le
anisure date dal Fabretti, che vide ancora in piedi tre
dati del suo recinto, cioè il lungo verso mezzogiorno, i
minori verso oriente ed occidente, solo mancando allora
cioè l'anno 1699, il lato lungo settentrionale, ossia quel-
lo verso Roma: egli ne vide pure intatta l'altezza origi-
nale e la sua configurazione, della quale ci ha conserva-
to un saggio, tanto più pregevole, che oggi di questo
monumento altro non si conserva che qualche traccia
e qualche parte del muro del lato meridionale; mai pe-
rò non apparisce la sua altezza primitiva. Il Fabretti
mostra, che il lato orientale, ossia il lato parallelo all'Ap-
pia, avea 13 piedi di altezza , i quali divenivano 9 nel
lato opposto, perchè il suolo va leggermente salendo. I
massi, che compongono questo muro nella parte super-
stite sono di pietra albana lunghi alle volte fino a 7
piedi , alti ora 3, ora 2 1/4, sono rozzi nella parte
esterna, ma bene spianati nelle commettiture, nelle qua-
Roma, e la forma del monumento possono indurre a
ravvisarvi il monumento di Quinto Cecilio zio di Tito
Pomponio Attico, celebre amico di Cicerone , il quale
servi di sepolcro allo stesso Attico, che ne avea eredi-
tato i beni , dicendo Cornelio Nepote nella sua vita
c. XXII: Sepultus est iuscta viam appiani ad quintina
lapidem in monumento Q. Caecilii aeunculi sta. Que-
sto monumento nel secolo XV. fu ridotto a torre e si
veggono ancora le vestigia di tal nuova destinazione.
Quasi incontro è una piccola conserva di acqua.
Sulla destra è un tumulo sormontato da una specie
di torretta rotonda, di costruzione moderna. Questo può
servire , come di segnale, ad un avanzo importante e
certamente antichissimo , che lo Spon Mise. Sect. IX.
p. 290, il Fabretti Inscript. c. III. p. 231, ed altri hanno
indicato col nome di Ustrino. E un'area quadrilatera di
.340 piedi di lunghezza e 200 di larghezza, secondo le
anisure date dal Fabretti, che vide ancora in piedi tre
dati del suo recinto, cioè il lungo verso mezzogiorno, i
minori verso oriente ed occidente, solo mancando allora
cioè l'anno 1699, il lato lungo settentrionale, ossia quel-
lo verso Roma: egli ne vide pure intatta l'altezza origi-
nale e la sua configurazione, della quale ci ha conserva-
to un saggio, tanto più pregevole, che oggi di questo
monumento altro non si conserva che qualche traccia
e qualche parte del muro del lato meridionale; mai pe-
rò non apparisce la sua altezza primitiva. Il Fabretti
mostra, che il lato orientale, ossia il lato parallelo all'Ap-
pia, avea 13 piedi di altezza , i quali divenivano 9 nel
lato opposto, perchè il suolo va leggermente salendo. I
massi, che compongono questo muro nella parte super-
stite sono di pietra albana lunghi alle volte fino a 7
piedi , alti ora 3, ora 2 1/4, sono rozzi nella parte
esterna, ma bene spianati nelle commettiture, nelle qua-