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il quale sostenuto da Giorgio Fabricio nella opera de
Urbe Roma, seguito dall'Olstenio, e dal Filandro con
leggiera modificazione circa la porta dalla quale usci-
va, fu combattuto con argomenti invincibili, e colla
robustezza sua ordinaria dall' immortale Fabretti Ili-
script. pag. 481 , il quale dalla iscrizione gruteriana
pag. CCCLXXIV che mostra essere stato Marco Basseo
Axio procuratore imperiale delle vie ostiense e campana,
dedusse essere state fra loro quelle due vie vicine: e
d'altronde conoscendosi quali vie uscivano dalle porte
del recinto onoriano , altro spazio non rimaneva per la
campana, che quello fra le vie ardeatina ed ostiense. E
quanto all'essere vicine le due vie ostiense e campana fra
loro si conferma coll'altra iscrizione data in luce dal
Doni Inscr. Antiq. Class. VI n. 36 che appartiene ad un
Tito Flavio Rufiniano curatore delle vie ostiense e cam-
pana. Sopra tali principii il Fabretti nella carta topo-
grafica premessa alla sua dissertazione terza de Aquis
et Aquaeductibus fece passare il tramite di questa via
fra l'abbadia delle tre Fontane, ed il casale di Grotta Per-
fetta. Malgrado la osservazione del prelato Della Torre ,
clie nella opera de' Montini. V et. Antii, dalla scoper-
ta di due tavole degli atti degli Arvali pag. 384 di-
chiarò confermare mirabilmente la opinione del Fabretti
sull'andamento della via campana, il Marini senza esclu-
derla, neppure l'ammise francamente. Riconobbe però,
Atti degli Arvali T. I. p. 9 che il nome non derivò af-
fatto dall'essersi andato per essa a Capua, perchè vi si
andava per l'Appia, ma per altra ragione, forse commune
a più luoghi, poiché di una via campana nell'agro fa-
lisco in Etruria fa menzione Vitruvio lib. VIII. c. III. ,
ed una presso Amiterno ne'Sabini ricordasi da una la-
pide riferita dal Marini nelle Iscrizioni Albane p. 91.
Quindi parmi, che l'aggiunto di campana dato alla via
il quale sostenuto da Giorgio Fabricio nella opera de
Urbe Roma, seguito dall'Olstenio, e dal Filandro con
leggiera modificazione circa la porta dalla quale usci-
va, fu combattuto con argomenti invincibili, e colla
robustezza sua ordinaria dall' immortale Fabretti Ili-
script. pag. 481 , il quale dalla iscrizione gruteriana
pag. CCCLXXIV che mostra essere stato Marco Basseo
Axio procuratore imperiale delle vie ostiense e campana,
dedusse essere state fra loro quelle due vie vicine: e
d'altronde conoscendosi quali vie uscivano dalle porte
del recinto onoriano , altro spazio non rimaneva per la
campana, che quello fra le vie ardeatina ed ostiense. E
quanto all'essere vicine le due vie ostiense e campana fra
loro si conferma coll'altra iscrizione data in luce dal
Doni Inscr. Antiq. Class. VI n. 36 che appartiene ad un
Tito Flavio Rufiniano curatore delle vie ostiense e cam-
pana. Sopra tali principii il Fabretti nella carta topo-
grafica premessa alla sua dissertazione terza de Aquis
et Aquaeductibus fece passare il tramite di questa via
fra l'abbadia delle tre Fontane, ed il casale di Grotta Per-
fetta. Malgrado la osservazione del prelato Della Torre ,
clie nella opera de' Montini. V et. Antii, dalla scoper-
ta di due tavole degli atti degli Arvali pag. 384 di-
chiarò confermare mirabilmente la opinione del Fabretti
sull'andamento della via campana, il Marini senza esclu-
derla, neppure l'ammise francamente. Riconobbe però,
Atti degli Arvali T. I. p. 9 che il nome non derivò af-
fatto dall'essersi andato per essa a Capua, perchè vi si
andava per l'Appia, ma per altra ragione, forse commune
a più luoghi, poiché di una via campana nell'agro fa-
lisco in Etruria fa menzione Vitruvio lib. VIII. c. III. ,
ed una presso Amiterno ne'Sabini ricordasi da una la-
pide riferita dal Marini nelle Iscrizioni Albane p. 91.
Quindi parmi, che l'aggiunto di campana dato alla via