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derivasse dal condurre ne'campi : che se questa nello
stesso tempo menava ad un luogo publico, come la
campana presso Roma, che conduceva al luco della
Dea Dia , santuario degli Arvali , allora avea un curatore
publico. E questa via campana de'contorni di Roma ri-
cordasi da Svetonio ancora e nelle recapitolazioni de're-
gionarii. E quanto a Svetonio , dice nella vita di Au-
gusto c. LX1V. che mentre quell' imperadore pranzava
in un bosco al quarto miglio della via campana un'aquila
gli rapì di mano il pane: ^d quartum lapidem cam-
panae viae in nemore prandenti ex improvviso aquila
panem ei manu rapuit , et quum altissime evolasset
rursus esc improviso leniter delapsa reddidit ; fatto, che
Dione lib. XLV. c. IL illustra coll'indicare che avvenne
in una terra di Augusto: Tp^p^cv de sv cqp? avzov,
aero; ex TQV y,pwv avzov e^apnacag apzev e^z^pt^q
zac p.era rovro xazanzapzvo;, an^tòxsv avrov: e mentre
cibatasi in una sua terra , un'aquila dalle mani di lui
rapito il pane sen volò molto in alto, e dopo ciò scen-
dendo glielo rese. Nella recapitolazione poi de'regionarii,
in Vittore è nominata fra la Labicana e la Prenestina, e
nella Notizia fra l'Aurelia , e la Ostiense , ordine, come
ognun vede, da non dar nessun peso circa alla dire-
zione della via.
Osservando attentamente lo stato delle vie, che
escono dal recinto onoriano di Roma, o che diramano
da queste a picciola distanza dalla città , parmi potere
asserire senza tema d' incorrere la taccia di leggerezza,
che la via campana non usciva direttamente dalle porte
del recinto onoriano , come inclinò a credere il Fabretti ,
e molto meno da quelle del recinto di Servio ; ma che
al ponticello di s. Paolo, circa 2 m. fuori della porta
Ostiense di Onorio, dove la via laurentina e la via ostiense
per poco si congiungevano, diramava a sinistra, e chiare
derivasse dal condurre ne'campi : che se questa nello
stesso tempo menava ad un luogo publico, come la
campana presso Roma, che conduceva al luco della
Dea Dia , santuario degli Arvali , allora avea un curatore
publico. E questa via campana de'contorni di Roma ri-
cordasi da Svetonio ancora e nelle recapitolazioni de're-
gionarii. E quanto a Svetonio , dice nella vita di Au-
gusto c. LX1V. che mentre quell' imperadore pranzava
in un bosco al quarto miglio della via campana un'aquila
gli rapì di mano il pane: ^d quartum lapidem cam-
panae viae in nemore prandenti ex improvviso aquila
panem ei manu rapuit , et quum altissime evolasset
rursus esc improviso leniter delapsa reddidit ; fatto, che
Dione lib. XLV. c. IL illustra coll'indicare che avvenne
in una terra di Augusto: Tp^p^cv de sv cqp? avzov,
aero; ex TQV y,pwv avzov e^apnacag apzev e^z^pt^q
zac p.era rovro xazanzapzvo;, an^tòxsv avrov: e mentre
cibatasi in una sua terra , un'aquila dalle mani di lui
rapito il pane sen volò molto in alto, e dopo ciò scen-
dendo glielo rese. Nella recapitolazione poi de'regionarii,
in Vittore è nominata fra la Labicana e la Prenestina, e
nella Notizia fra l'Aurelia , e la Ostiense , ordine, come
ognun vede, da non dar nessun peso circa alla dire-
zione della via.
Osservando attentamente lo stato delle vie, che
escono dal recinto onoriano di Roma, o che diramano
da queste a picciola distanza dalla città , parmi potere
asserire senza tema d' incorrere la taccia di leggerezza,
che la via campana non usciva direttamente dalle porte
del recinto onoriano , come inclinò a credere il Fabretti ,
e molto meno da quelle del recinto di Servio ; ma che
al ponticello di s. Paolo, circa 2 m. fuori della porta
Ostiense di Onorio, dove la via laurentina e la via ostiense
per poco si congiungevano, diramava a sinistra, e chiare