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che fu console l'anno 191 della era volgare come dimo-
strò il Marini nella opera de'Fratelli Arvali p. 180, ed
è quello stesso che in un tubo di piombo rinvenuto pres-
so s. Alessio per testimonianza del Nerini p. 361 ha il
titolo di chiarissimo personaggio:
M. VALER. BRADVAE MAVRICI C V
La frase della lapide riferita che dice : cvivs ME-
MORIA per vim oppressi ec. illustra e corregge un passo
di Lampridio nella vita di Commodo cap. VII. dove
narrando , come dopo la morte di Cleandro quello
scellerato figlio del buon Marco costituì nel suo uffizio
Giuliano e Regillo, e spenti ancor questi , insieme uccise
molti altri , frai quali nomina un Servilio ed un Dulio
Silani co'loro, e poco dopo Anicio Lupo: mox Anicium
Lupum. Nel testo di Casaubono leggesi Anitium in
luogo di Anicium : è chiaro che i copisti, di A^tium
Lupum fecero prima Ainitium Lupum, che gli editori
malamente mutarono in ^nicivm Lupum come ne'te-
sti ora communi si legge. Bradua, che si dichiara nella
lapide affine di Lupo, ha solo il titolo di pontefice , e
non di console, onore che ottenne l'anno della era vol-
gare 191: e la catastrofe di Lupo avvenne l'anno pre-
cedente: è d'uopo perciò credere, che il monumento, e
la reintegrazione della memoria di Lupo fossero ante-
riori al consolato di Bradua, ossia di poco posteriori alla
morte. Forse Claudia Regilla moglie di Lupo era figlia
di Regillo prefetto del pretorio ucciso da Commodo, e
perciò involse anche Lupo nella disgrazia.
La via ostiense traversa i prati detti di Ter di Val-
le e circa il IV. m. dalla porta Trigemina varca sopra
un ponte il rivo che ha insieme raccolto gli scoli di
tutte le acque che scorrono ira Castel Savello, Albano,
e Roma, delle quali è parte quello che deriva dall'emis-
sario del Lago Albano. Di là dal ponte è il casale detto
che fu console l'anno 191 della era volgare come dimo-
strò il Marini nella opera de'Fratelli Arvali p. 180, ed
è quello stesso che in un tubo di piombo rinvenuto pres-
so s. Alessio per testimonianza del Nerini p. 361 ha il
titolo di chiarissimo personaggio:
M. VALER. BRADVAE MAVRICI C V
La frase della lapide riferita che dice : cvivs ME-
MORIA per vim oppressi ec. illustra e corregge un passo
di Lampridio nella vita di Commodo cap. VII. dove
narrando , come dopo la morte di Cleandro quello
scellerato figlio del buon Marco costituì nel suo uffizio
Giuliano e Regillo, e spenti ancor questi , insieme uccise
molti altri , frai quali nomina un Servilio ed un Dulio
Silani co'loro, e poco dopo Anicio Lupo: mox Anicium
Lupum. Nel testo di Casaubono leggesi Anitium in
luogo di Anicium : è chiaro che i copisti, di A^tium
Lupum fecero prima Ainitium Lupum, che gli editori
malamente mutarono in ^nicivm Lupum come ne'te-
sti ora communi si legge. Bradua, che si dichiara nella
lapide affine di Lupo, ha solo il titolo di pontefice , e
non di console, onore che ottenne l'anno della era vol-
gare 191: e la catastrofe di Lupo avvenne l'anno pre-
cedente: è d'uopo perciò credere, che il monumento, e
la reintegrazione della memoria di Lupo fossero ante-
riori al consolato di Bradua, ossia di poco posteriori alla
morte. Forse Claudia Regilla moglie di Lupo era figlia
di Regillo prefetto del pretorio ucciso da Commodo, e
perciò involse anche Lupo nella disgrazia.
La via ostiense traversa i prati detti di Ter di Val-
le e circa il IV. m. dalla porta Trigemina varca sopra
un ponte il rivo che ha insieme raccolto gli scoli di
tutte le acque che scorrono ira Castel Savello, Albano,
e Roma, delle quali è parte quello che deriva dall'emis-
sario del Lago Albano. Di là dal ponte è il casale detto