34 Fono Olitorjo
lonne come pilastri, e fra questi erano incavi quadrati, che
sarebbonsi dette porte, ma che io credo aver contenu-
to tavole con Fasti, probabilmente di bronzo, onde po-
tessero essere in vista di ognuno che interveniva al Fo-
ro. Lo stile degli ornati de' capitelli: quello delle basi
che sono corintie , e quello del capitello dell' anta è
quanto mai dir si può perfetto, e siccome questi ornati
sono di stucco forse debbonsi ascrivere alla era augu-
stana in che i templi di questo Foro furono risarciti.
La circostanza del gran piedestallo esistente frai gra-
dini, e che manca negli altri due templi non lascia dub-
bio per ravvisare in questo il tempio della Pietà , di-
nanzi al quale, come fu notato, vedevasi la statua eque-
stre indorata di Manio Acilio Glabrione. Il tempio a
settentrione di questo è anche esso esastilo, e di ordi-
ne ionico, con basi corintie; ma è di travertino, e le co-
lonne non hanno scanalature: esso occupa un' area larga
50 piedi lunga 82 ha due linee di colonne di fronte, ma
non ha portico dietro, terminando nel muro posteriore
della cella ornato di due ante. Ne' lati avea solo otto
colonne oltre l'anta: e di queste rimangono in piedi le
ultime sei e l'anta corrispondente nel lato meridionale:
la quarta e la quinta nel lato settentrionale: tutte quelle
della fronte, e le rimanenti del lato settentrionale, co-
me pure i muri della cella mancano affatto. Grande ana-
logia si ravvisa nello stile di questo coll' altro, e per-
ciò non parmi improbabile che sia quello di Matuta di
poco anteriore a quello della Pietà, e probabilmente ri-
sarcito anche esso ai tempi di Augusto. Questo secon-
do tempio trovasi compreso fra il muro settentrionale
della chiesa, e l'oratorio annesso di s. Nicola. Il terzo
tempio è di travertino, di ordine dorico senza base, e
di proporzioni minori de' precedenti occupando 32 piedi
e mezzo di larghezza ed SO di lunghezza: esso è esa-
lonne come pilastri, e fra questi erano incavi quadrati, che
sarebbonsi dette porte, ma che io credo aver contenu-
to tavole con Fasti, probabilmente di bronzo, onde po-
tessero essere in vista di ognuno che interveniva al Fo-
ro. Lo stile degli ornati de' capitelli: quello delle basi
che sono corintie , e quello del capitello dell' anta è
quanto mai dir si può perfetto, e siccome questi ornati
sono di stucco forse debbonsi ascrivere alla era augu-
stana in che i templi di questo Foro furono risarciti.
La circostanza del gran piedestallo esistente frai gra-
dini, e che manca negli altri due templi non lascia dub-
bio per ravvisare in questo il tempio della Pietà , di-
nanzi al quale, come fu notato, vedevasi la statua eque-
stre indorata di Manio Acilio Glabrione. Il tempio a
settentrione di questo è anche esso esastilo, e di ordi-
ne ionico, con basi corintie; ma è di travertino, e le co-
lonne non hanno scanalature: esso occupa un' area larga
50 piedi lunga 82 ha due linee di colonne di fronte, ma
non ha portico dietro, terminando nel muro posteriore
della cella ornato di due ante. Ne' lati avea solo otto
colonne oltre l'anta: e di queste rimangono in piedi le
ultime sei e l'anta corrispondente nel lato meridionale:
la quarta e la quinta nel lato settentrionale: tutte quelle
della fronte, e le rimanenti del lato settentrionale, co-
me pure i muri della cella mancano affatto. Grande ana-
logia si ravvisa nello stile di questo coll' altro, e per-
ciò non parmi improbabile che sia quello di Matuta di
poco anteriore a quello della Pietà, e probabilmente ri-
sarcito anche esso ai tempi di Augusto. Questo secon-
do tempio trovasi compreso fra il muro settentrionale
della chiesa, e l'oratorio annesso di s. Nicola. Il terzo
tempio è di travertino, di ordine dorico senza base, e
di proporzioni minori de' precedenti occupando 32 piedi
e mezzo di larghezza ed SO di lunghezza: esso è esa-