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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0076
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54 Chiese
immagine della Vergine trasportata in Roma da Costan·»
tinopoli poco dopo la presa di quella città fatta dai Tur-
chi. Scrive il Titi che degli angeli scolpiti sopra l’alta-
re uno fu cominciato da Pietro Bernini, e tutti e due
furono poscia finiti sul disegno del Bernini figlio, cioè
del celebre, da Giuliano Tinelli: i puttini da’lati furono
scolpiti da Marcantonio Canini fratello di Gio. Ange-
lo: sulle porte del coro i due putti a destra del cele-
brante sono di Bracci e quelli dal canto opposto del
Pincellotti.
Entrando in chiesa a destra è una statua molto
venerata della Vergine scolpita da Giacomo Tatti da
Sansovino, della quale scrive il Vasari nella vita di quello
artefice che tolse a farla per Gio. Francesco Martelli
fiorentino, e che la fece maggiore del naturale, e la
condusse bellissima col putto in braccio, e ne donò il
modello in terra al priore di Roma de’Salviali, che lo
pose in un suo palazzo dal canto della piazza di s. Pie-
tro al principio di Borgo Nuovo. Nella prima cappella
a sinistra ornata di due colonne, una di giallo antico
e l’altra di porta santa, il quadro dell’altare rappresen-
tante la Madonna di Loreto con due pellegrini, è di
Michelangelo da Caravaggio, e su tal proposito riferisce
il Baglioni nelle notizie di quell’artista p. 137 che aven-
do ritratto uno de’pellegrini co’piè fangosi, e l’altra con
una cuffia sdrucita e sudicia, da popolani ne fu fatto e-
stremo schiamazzo. I due dipinti a fresco ne’lati di que-
sta cappella furono fatti secondo lo stesso Baglioni p. 306
da Cristoforo Casolano romano, scolaro del cav. Roncal-
li dalle Pomarancie. Nella cappella seguente, che è la
seconda si ammira oggi il gruppo di Andrea Contucci
da Monte s. Savino ricordato dal Vasari nella sua vi-
ta, come collocato primitivamente in un pilastro in mez-
zo alla chiesa rappresentante s. Anna, che tiene in col-*
 
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