ss. Apostoli 109
e quelli dell’apside
HIC PR1OR ANTISTES VEST1GIA PARVA RELIQVIT
SVPPLEVIT CETERVM PAPA JOANNES OPVS
LARGIOR EXISTENS ANGVSTO IN TEMPORE PRAESVL
DESPEXIT MVNDO DEFICIENTE PREMI
FLVCT1BVS HVMANIS PORTVM SCIT FERRE SALVTIS
CVI SEMPER CVRE EST P.EDDERE VOTA DEO
NOMINE CENSVRA MENTE ET SERMONE IOHANNES
QVI SIBI COMMISSAS PASCERE NOVIT OVES
HOC OPVS EXCOLVIT QVO PLEBS FESTINA RECVKRENS
ERIPITVR MQRSV DILACERANDA LVPI
QVISQVIS LECTOR EOE IACOBI PARITERQVE PHILIPPI
CERNAT APOSTOLICVM NVMEN INESSE LOC1S.
Ma dalla parte che Giovanni III. ebbe nella edifi-
cazione e dedicazione della basilica hanno torlo di trar-
re argomento gii scrittori che a lui attribuiscono la costi-
tuzione di un papa Giovanni, che comincia colla parola
Quoniam, e che determina i confini della parrocchia,
documento importante per la topografìa di Roma ne’
tempi bassi, ma che per la natura sua, e la nomencla-
tura de’luogln si dichiara appartenere ad uno de" papi
di questo nome che ressero la Chiesa nel secolo X. e
che io crederei potere essere Giovanni XII. che ascese al
soglio papale l’anno 956. E siccome questo documento
si riferisce direttamente a questa chiesa, parmi dover-
ne inserire la parte che spetta alla confinazione de’drit-
ti locali, seguendo il testo dato dal Marini nella ope-
ra sovraccitata, che lo riporta: Tidelicet a via ubi est
calia: marmoreus^ nome che designa il gran vaso di
marmo che già come cantharus servì di fontana, e che
oggi ancora si vede nel chiostro de’ pp. conventuali: et
lapis tnarmoreus, magnus in gradibns eacavatus’ che
io credo potere essere il gran piedestallo sostenente la
statua di Caracalla eretta dalla prima coorte de’Vigili, e
e quelli dell’apside
HIC PR1OR ANTISTES VEST1GIA PARVA RELIQVIT
SVPPLEVIT CETERVM PAPA JOANNES OPVS
LARGIOR EXISTENS ANGVSTO IN TEMPORE PRAESVL
DESPEXIT MVNDO DEFICIENTE PREMI
FLVCT1BVS HVMANIS PORTVM SCIT FERRE SALVTIS
CVI SEMPER CVRE EST P.EDDERE VOTA DEO
NOMINE CENSVRA MENTE ET SERMONE IOHANNES
QVI SIBI COMMISSAS PASCERE NOVIT OVES
HOC OPVS EXCOLVIT QVO PLEBS FESTINA RECVKRENS
ERIPITVR MQRSV DILACERANDA LVPI
QVISQVIS LECTOR EOE IACOBI PARITERQVE PHILIPPI
CERNAT APOSTOLICVM NVMEN INESSE LOC1S.
Ma dalla parte che Giovanni III. ebbe nella edifi-
cazione e dedicazione della basilica hanno torlo di trar-
re argomento gii scrittori che a lui attribuiscono la costi-
tuzione di un papa Giovanni, che comincia colla parola
Quoniam, e che determina i confini della parrocchia,
documento importante per la topografìa di Roma ne’
tempi bassi, ma che per la natura sua, e la nomencla-
tura de’luogln si dichiara appartenere ad uno de" papi
di questo nome che ressero la Chiesa nel secolo X. e
che io crederei potere essere Giovanni XII. che ascese al
soglio papale l’anno 956. E siccome questo documento
si riferisce direttamente a questa chiesa, parmi dover-
ne inserire la parte che spetta alla confinazione de’drit-
ti locali, seguendo il testo dato dal Marini nella ope-
ra sovraccitata, che lo riporta: Tidelicet a via ubi est
calia: marmoreus^ nome che designa il gran vaso di
marmo che già come cantharus servì di fontana, e che
oggi ancora si vede nel chiostro de’ pp. conventuali: et
lapis tnarmoreus, magnus in gradibns eacavatus’ che
io credo potere essere il gran piedestallo sostenente la
statua di Caracalla eretta dalla prima coorte de’Vigili, e