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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0201
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Concezione de* Cappuccini 179
me scrive il Passeri p. 175, nel solito stile soave e dolce
di quell’artista, e die nelle carni presenta un colorito de-
licato, e vago, li quadro del terzo altare rappresenta il
Redentore levato dalla croce da Giuseppe da Arimatea e
da Nicodemo, mentre la Vergine madre immersa nel do-
lore lava col pianto in compagnia di Maria Maddalena il
corpo dell’amato suo figlio, a cui per pietà si prepara il
sepolcro*, è opera di Andrea Camassei, che il Passeri nella
vita di quest’artista p. 161. dice assai gustosa in quel
suo stile di macchiare e di far panni, ed ha fra gli
altri quadri di questa chiesa il suo luogo onorato.
Nella cappella seguente è effigiata la natività dì Gesù
Cristo, lavoro che Titi dice del Lanfranco, e che desi-
gna come colorito con maniera eccellente, e sbattimenti
di lume perfettamente intesi. L’altare contiguo ha un
quadro di Andrea Sacchi rappresentante s. Buonaventura
cardinale dell’ordine serafico al quale stando inginocchia-
to in abito episcopale avanti l’altare col turibolo in mano
apparisce Maria vergine in alto col suo picciolo figliuolo
nelle braccia assisa in trono di nuvole in atto maestoso. 11
santo è assistito da alcuni angeli: due amorini celesti stan-
no manipolando l’incenso, ed un altro tiene nelle mani
il pastorale. La prospettiva però non si loda dal Passeri
che descrive questa pittura p. 320: il quale dice, che in
questo quadro si ravvisa un cangiamento notabile di
stile, avendo voluto quel valente artista uscire dalla stra-
da fin allora battuta per entrare in una nuova, onde seb-
bene il quadro abbia pregi, non si trova trattato colla
solita bravura.
L’aitar maggiore è ornato di marmi e di un bel taber-
nacolo: esso avea un bel quadro del Lanfranco rappre-
sentante la Concezione descritto dal Passeri, ma essendo
perito per un incendio vi fu sostituita la copia che ivi
oggi si vede: ivi conservasi il corpo di s. Giustino filosofo
P. I. 13
 
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