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e martire. Presso di quest’altare è il deposito di Alessan-
dro Sobieski figlio del celebre re di Polonia Giovanni HI,
liberatore di Vienna, e morto in Poma l’anno 1714. Una
lapide nel pavimento coll’epigrafe: H1C 1ACET PVLVIS
CLXIS ET N1HIL: designa il sepolcro del card. Barbe-
rini fondatore della chiesa. Volgendosi agli altari della
mano opposta a quella descritta nel primo dedicato a
s. Antonio di Padova contitolare della chiesa Andrea
Sacelli espresse il gran miracolo di quel santo, allorché
richiamò in vita quel giovane, della cui morte era stato
imputato, e come reo, condannato il suo padre. Il santo
è in piedi, ed avendo fatto disseppellire il morto pren-
de colla sinistra la sua destra, ed alzando l’altra mano
in atto di commando impone all’estinto di rivelare il
vero: vi ha introdotto una figura che esce dal sepolcro
con una candela accesa; e rimane sorpresa dal prodigioso
ravvivamento del morto: ed un altra che sostenendo
una cassa mortuaria rimane attonita. Vicino al santo sta
giuocchione un chierico, anche esso in atto di stupore,
ed alcune altre figure attonite anche esse di tanto mi-
racolo sono presenti al fatto, ed una pel fetore cadave-
rico si tura con un pannolino le narici. Due angeletti in
aria presentano gii attributi di questo santo taumaturgo,
uno cioè porta il libro simbolo della sua dottrina, l’al-
tro il giglio simbolo del suo candore verginale. La sce-
na si figura entro uua chiesa. 11 gusto ed il giudizio che
si vede nell’artificio di questo quadro, secondo il Pas-
seri p. 318, è a gran segno mirabile e si vede in esso un
tingere con forza discreta, e con dolcezza non languida,
avendo nel tutto un’armonia concorde, che sa appagare
l’occhio e l'intelletto. Ivi è sepolto lo scultore Camillo
Rusconi morto principe dell’Accademia di s. Luca l’anno
1 728. Nella cappella seguente il quadro dell’altare rap-
presenta la Orazione all’Orto, lavoro di Baccio Ciarpi,
e martire. Presso di quest’altare è il deposito di Alessan-
dro Sobieski figlio del celebre re di Polonia Giovanni HI,
liberatore di Vienna, e morto in Poma l’anno 1714. Una
lapide nel pavimento coll’epigrafe: H1C 1ACET PVLVIS
CLXIS ET N1HIL: designa il sepolcro del card. Barbe-
rini fondatore della chiesa. Volgendosi agli altari della
mano opposta a quella descritta nel primo dedicato a
s. Antonio di Padova contitolare della chiesa Andrea
Sacelli espresse il gran miracolo di quel santo, allorché
richiamò in vita quel giovane, della cui morte era stato
imputato, e come reo, condannato il suo padre. Il santo
è in piedi, ed avendo fatto disseppellire il morto pren-
de colla sinistra la sua destra, ed alzando l’altra mano
in atto di commando impone all’estinto di rivelare il
vero: vi ha introdotto una figura che esce dal sepolcro
con una candela accesa; e rimane sorpresa dal prodigioso
ravvivamento del morto: ed un altra che sostenendo
una cassa mortuaria rimane attonita. Vicino al santo sta
giuocchione un chierico, anche esso in atto di stupore,
ed alcune altre figure attonite anche esse di tanto mi-
racolo sono presenti al fatto, ed una pel fetore cadave-
rico si tura con un pannolino le narici. Due angeletti in
aria presentano gii attributi di questo santo taumaturgo,
uno cioè porta il libro simbolo della sua dottrina, l’al-
tro il giglio simbolo del suo candore verginale. La sce-
na si figura entro uua chiesa. 11 gusto ed il giudizio che
si vede nell’artificio di questo quadro, secondo il Pas-
seri p. 318, è a gran segno mirabile e si vede in esso un
tingere con forza discreta, e con dolcezza non languida,
avendo nel tutto un’armonia concorde, che sa appagare
l’occhio e l'intelletto. Ivi è sepolto lo scultore Camillo
Rusconi morto principe dell’Accademia di s. Luca l’anno
1 728. Nella cappella seguente il quadro dell’altare rap-
presenta la Orazione all’Orto, lavoro di Baccio Ciarpi,