s. Croce alla Lungara 207
Questa nazione rinnovolla presso che intieramente
e la ornò, siccome oggi si vede, edificando ancora 1 at-
tuale facciata. L’architetto dicesi dal Titi Mattia De Ros-
si, che diresse pure il disegno del soffitto messo ad oro,
nel quale i due lucchesi Giovanni Coli, e Filippo Ghe^·
tardi fecero le pitture, come mostra il Lanzi che no-
mina particolarmente questi lavori. Nell’altar maggiore
si venera il Crocifisso di Lucca. Delle cappelle, quella
dedicata alla beata Zita è ricca di marmi, e fu dipinta
da Lazzaro Baldi siccome mostra il Pascoli T. II. p. 1 56;
i due putti di marmo sono di Lorenzo Ottoni : tutto
fatto a spese di mons. Fatinelli. Quella della Concezione
fu eretta da Frediano Gastagnori , che vi spese 5000,
scudi : essa è disegno di Simone Gostanzi. Il quadro di
mezzo è secondo il Titi di Biagio Puccini, lucchese: il
laterale rappresentante il miracolo di s, Frediano che
con un rastrello si tira appresso un fiume per diver-
tirlo, è di Francesco del Tintore, pure lucchese, e Tal-,
tro di s. Lorenzo Giustiniani è di Domenico Muratori.
Dall’altra parte la cappella de’Pierleoni, colla tavola rap-
presentante la Madonna, s. Girolamo, e s. Francesco è
della scuola del Domenichino.
S. CROCE ALLA LUNGARA. È nella via della
Lungara a piedi del Gianicolo entro i limiti del rione
di Trastevere : e volgarmente si dice delle Scalette per
due scale che menano alla chiesa ed al convento annes-
so. Questo insieme colla chiesa fu fondato l’anno 1615,
per le cure del p. Domenico di Gesù Maria, carmeli-
tano scalzo ajuiato con elemosine dal duca di Baviera
e da Baldassarre Paluzzi romano ad oggetto di collo-
carvi le donne che rinunziando alla vanità del mondo
si vogliono dare ad una .vita penitente sotto la regola
di s. Teresa, ma senza voti, e senza clausura : oggi vi
si racchiudono ancora le mal maritate e quelle che' vi
Questa nazione rinnovolla presso che intieramente
e la ornò, siccome oggi si vede, edificando ancora 1 at-
tuale facciata. L’architetto dicesi dal Titi Mattia De Ros-
si, che diresse pure il disegno del soffitto messo ad oro,
nel quale i due lucchesi Giovanni Coli, e Filippo Ghe^·
tardi fecero le pitture, come mostra il Lanzi che no-
mina particolarmente questi lavori. Nell’altar maggiore
si venera il Crocifisso di Lucca. Delle cappelle, quella
dedicata alla beata Zita è ricca di marmi, e fu dipinta
da Lazzaro Baldi siccome mostra il Pascoli T. II. p. 1 56;
i due putti di marmo sono di Lorenzo Ottoni : tutto
fatto a spese di mons. Fatinelli. Quella della Concezione
fu eretta da Frediano Gastagnori , che vi spese 5000,
scudi : essa è disegno di Simone Gostanzi. Il quadro di
mezzo è secondo il Titi di Biagio Puccini, lucchese: il
laterale rappresentante il miracolo di s, Frediano che
con un rastrello si tira appresso un fiume per diver-
tirlo, è di Francesco del Tintore, pure lucchese, e Tal-,
tro di s. Lorenzo Giustiniani è di Domenico Muratori.
Dall’altra parte la cappella de’Pierleoni, colla tavola rap-
presentante la Madonna, s. Girolamo, e s. Francesco è
della scuola del Domenichino.
S. CROCE ALLA LUNGARA. È nella via della
Lungara a piedi del Gianicolo entro i limiti del rione
di Trastevere : e volgarmente si dice delle Scalette per
due scale che menano alla chiesa ed al convento annes-
so. Questo insieme colla chiesa fu fondato l’anno 1615,
per le cure del p. Domenico di Gesù Maria, carmeli-
tano scalzo ajuiato con elemosine dal duca di Baviera
e da Baldassarre Paluzzi romano ad oggetto di collo-
carvi le donne che rinunziando alla vanità del mondo
si vogliono dare ad una .vita penitente sotto la regola
di s. Teresa, ma senza voti, e senza clausura : oggi vi
si racchiudono ancora le mal maritate e quelle che' vi