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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0241
s. Francesco a Ripa 219
S. FRANCESCA ROMANA v. S. MARIA NUO-
VA.
S. FRANCESCO A RIPA. Chiesa del rione di
Trastevere, che dà nome a tutta la contrada e lo riceve
dalla prossimità della Ripa del fiume: essa é ufficiata
dai pp. osservanti riformati francescani. Fino dal seco-
lo XIII. esisteva qui una chiesa con ospizio annesso di-
pendente dai monaci benedettini, che era dedicata a s.
Biagio e chiamavasi perciò s. Biagio dell’ospizio, X. /?/<?.-
sius de Hospitali- In quest’ospizio fu ricevuto l’anno
1219 nella sua venuta ih Roma il patriarca s. France-
sco. Dieci anni dopo il santo ottenne la chiesa e l’ospi-
zio col consenso di papa Gregorio IX. e nel 1231. Al-
lora venne riedificata di nuovo, co’soccorsi dati da Ro-
dolfo conte dell’ Anguillara, e l’ospizio fu cangiato in
convento. Poscia nel secolo XVI. colle limosino di Le-
lio Biscia e di Alessandro Vipereschi vi fu fatto il coro.
Finalmente nel secolo susseguente il card. Lazzaro Pal-
lavicini ristanno il convento e rifece la chiesa come og-
gi si vede coi disegni di Mattia de Rossi, scrivendo il
Pascoli T. I. p. 326 nella vita di questo architetto, che
ammodernò ία chiesa di s. Francesco a Ripa facen-
dovi le volte e la facciata.
La chiesa è ad una sola nave con quattro cappelle
per parte. Nella prima a sinistra il quadro della Con-
cezione fu dipinto da Martino de Vos da Anversa, ed
il Lanzi dice, che è troppo veramente abbondante di
figure, ma bello e di buone tinte: la Natività secondo
il Titi è di Simone Vovet, e l’Assunta di Pietro della
Cornia. La volta di questa cappella è di un allievo del
Vovet, ed il deposito è disegno di Giacomo Mola. La
cappella contigua ha il quadro dell’Annunziata di Fran-
cesco Salviati, che il Vasari nella sua vita chiama una
bellissima tavola ad olio , e condotta con grandissima
S. FRANCESCA ROMANA v. S. MARIA NUO-
VA.
S. FRANCESCO A RIPA. Chiesa del rione di
Trastevere, che dà nome a tutta la contrada e lo riceve
dalla prossimità della Ripa del fiume: essa é ufficiata
dai pp. osservanti riformati francescani. Fino dal seco-
lo XIII. esisteva qui una chiesa con ospizio annesso di-
pendente dai monaci benedettini, che era dedicata a s.
Biagio e chiamavasi perciò s. Biagio dell’ospizio, X. /?/<?.-
sius de Hospitali- In quest’ospizio fu ricevuto l’anno
1219 nella sua venuta ih Roma il patriarca s. France-
sco. Dieci anni dopo il santo ottenne la chiesa e l’ospi-
zio col consenso di papa Gregorio IX. e nel 1231. Al-
lora venne riedificata di nuovo, co’soccorsi dati da Ro-
dolfo conte dell’ Anguillara, e l’ospizio fu cangiato in
convento. Poscia nel secolo XVI. colle limosino di Le-
lio Biscia e di Alessandro Vipereschi vi fu fatto il coro.
Finalmente nel secolo susseguente il card. Lazzaro Pal-
lavicini ristanno il convento e rifece la chiesa come og-
gi si vede coi disegni di Mattia de Rossi, scrivendo il
Pascoli T. I. p. 326 nella vita di questo architetto, che
ammodernò ία chiesa di s. Francesco a Ripa facen-
dovi le volte e la facciata.
La chiesa è ad una sola nave con quattro cappelle
per parte. Nella prima a sinistra il quadro della Con-
cezione fu dipinto da Martino de Vos da Anversa, ed
il Lanzi dice, che è troppo veramente abbondante di
figure, ma bello e di buone tinte: la Natività secondo
il Titi è di Simone Vovet, e l’Assunta di Pietro della
Cornia. La volta di questa cappella è di un allievo del
Vovet, ed il deposito è disegno di Giacomo Mola. La
cappella contigua ha il quadro dell’Annunziata di Fran-
cesco Salviati, che il Vasari nella sua vita chiama una
bellissima tavola ad olio , e condotta con grandissima