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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0315
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s. LoRUNZO in Damaso 291
francese leproso, e fu dedicata a s. Lazzaro il mendico,
ed anche a s. Lazzaro fratello di s. Marta e s. Madda-
lena. Il quadro che rappresenta quest’ ultima santa è
opera di buon pennello, ma se ne ignora l’autore. Ivi
è la stazione nella domenica di passione, ed i vignaiuo-
li, la cui compagnia fu qui eretta nel '1598 , manten-
gono un cappellano all’ aitar della santa. Questa chie-
setta è parrocchiale, aggiunta a s. Pietro in Vaticano ,
ed oggi è unita a quella di monte Mario.
S. LEONARDO. Piccola chiesa del rione XIII,
Trastevere, la quale fu da Innocenzo III, unita alla Ba-
silica Vaticana, e successivamente da Gregorio XIII.
venne concessa ai camaldolesi riformati di Monte Co-
rona, che la rinnovarono colla direzione del cav. Lo-
dovico Gregorini. Il quadro dell’ altare rappresentante
la Beatissima Vergine, s. Leonardo, e s. Romualdo, (a
cui del pari la chiesa è intitolata) è un opera passabile
di Ercole Orfeo da Fano.
S. LORENZO IN DAMASO. Questa basilica po-
sta nel rione VI, Parione , è collegiata ancora , e par-
rocchia. Ella vanta un’ origine antichissima, giacché fu
edificata la prima volta da s. Damaso Papa, circa il 370,
ad onore di s. Lorenzo, ed in essa venne poi, nel 384,
trasferito il corpo del santo fondatore , il quale stava
in una chiesa sulla via ardeatina. Aveva essa la for-
ma delle primitive basiliche, cioè a'·cinque navi; era
chiamata in Pr.asino , e rimaneva proprio dove ha in-
cominciamento la moderna via del Pellegrino. Fu più
volte ristorata, ed in ispecie da Adrigno I. e da Leo-
ne III. Il card. Raffaele Riario , ai tempi di Alessan-
dro VI., feccia atterrare, ed eresse nel 1495, la nuova
basilica, unitamente al contiguo palazzo, con architetture
di Bramante, del che fa fede la iscrizione seguente ri-
portata dal Panciroli:
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