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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0319
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s. Lohenzo in Fonte 295
ùreò archiconfraternita, ed egli stesso volle esserne fra-
tello.
In un pilastro del vestibolo, di faccia all’altar mag-
giore, v’è il deposito del commendatore Annibai Caro,
poeta, letterato, e segretario eccellente, la cui testa fu
scolpita con molto magistero da Gio. Battista Dosio.
Evvi ancora l’altro deposito del chiaro card. Sadolcto,
stato secretarlo di Leone X., e quello d’Alessandro Val-
trini, disegno del Bernini. E sono degni d’osservazione
anche quelli del pittore Caccianiga, e del generai Ca-
prara, capitano delle armi papali sotto Pio VI.
Questa collegiata insigne componesi di dieci ca-
nonici, otto benefiziati, otto chierici benefiziati e sei cap-
pellani.
S. LORENZO IN FONTE. Chiesa posta nel rio-
ne I, Monti, nella via Urbana, già Vico Patrizio sulla
falda occidentale dell’ Esquilino Cispio. Nel luogo da
essa occupato al presente è tradizione vi fosse la casa
di s. Ippolito, cavaliere romano, a cui fu dato in custodia
s. Lorenzo martire, il quale lo convertì alla fede e bat-
tezzollo coll’acqua d’un fonte, fatto scaturire nel car-
cere ov’era ristretto, al solo toccar la terra con un di-
to. Il fonte stesso da cui piglia nome la chiesa esiste
ancora, e vi si scende per una porta a sinistra. Ella ven-
ne ristorata nel 1543, dal card. Alvarez domenicano, e
nel seguente secolo da Urbano Vili., con architettura
di Domenico Castelli. Il detto pontefice la concesse ai
cortigiani , che vi stabilirono una confraternita , detta
Urbana. Nell’ interno la prima cappella a diritta fu
fatta erigere da Gio. Cipolla , che la dotò ancora. Il
quadro nella seconda è del cav. d’ Arpino , e gli af-
freschi e quell’angelo nel di fuori sono di Gio. Batti-
sta Speranza. Il battesimo ministrato da 6. Lorenzo,
espresso nel quadro dell’ aitar maggiore, è lavoro del
 
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