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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0375
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s. Mabia in Ara.coelì 351
presentante un’altra effigie di s. Lodovico. Nel pilastro
dirimpetto scorgesi la sepoltura di Caterina regina di
Bosnia , moglie di Tommaso Jablonswchi, morta nel
1478. Nel mezzo della crocera avvi la cappella di s. Ele-
na, detta cappella santa. E da sapere che il titolo di
s. Maria in Aracoeli, siccome si accennò più avanti, dato
all’intera chiesa, fin da prima del secolo XIV. era pro-
prio di questa sola cappelleria. Imperocché si credeva
che in questo luogo stesso l’imperatore Ottaviano Augu-
sto erigesse un’ara col nome d'ara del primogenito di
Dio·, e ciò a causa d’ua oracolo della Sibilla cumana da
lui consultato, dal quale predicevasi la nascita del Re-
dentore: o pure, come narrano Dione e Svetonio, a mo-
tivo che un fulmine avendo percosso il Campidoglio,
egli per timore d’ alcun sinistro mandò ad interrogar
l’oracolo di Delfo, da cui ebbe questa risposta:
Me puer Hebraeus divos Deus ipse gubernans
Cedere, sede jubet, Lristemque redire sub orcum;
Aris ergo dehinc tacitis abscedito nostris.
Vedi su questo avvenimento quanto ne dice Niceforo,
Ilist. Ecclesiast. Uh. I. cap. I., seguito poi dallo Svi-
da , dal Cedreno e da altri moltissimi autori. Tutto ciò
noi dicemmo per seguire la popolare tradizione , giac-
ché non ignoriamo che il fatto è revocato in dubbio
dagli scrittori che fecer uso d’ una critica esatta. Ri-
sguardo a questo altare, quello che con certezza si può
asserire è, ch’egli vuoisi ritenere con antichissimo, ed
eretto forse prima del XII. secolo , come se ne piglia
prova fra le altre cose dal vecchio pallintto dell’altare,
die si conservò sotto il nuoyo, nel quale è scolpito un
agnello colla croce, simbolo di Cristo, usato dai cristia-
ni fin da prima di Costantino. 'Tedi il Bosio, Roma
 
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