368 Chiese
avendo mentito, ponesse una mano nella bocca di quel
simulacro, non potrebbe ritraimela.
In questo antichissimo tempio nel 1118 fu eletto
papa Gelasio IL, e Celestino III·, ed ivi anche fu procla-
mato l’antipapa Benedetto XII. Il pontefice Eugenio IV.
nel 1435 diede la chiesa a’monaci Benedettini di s. Pao-
lo, i quali vi rimasero fino al 1513, nel qual tempo, es-
sendo stato innalzato al soglio ponteficio Leone X. que-
sti la eresse in collegiata, e s. Pio V. la fece anche par-
rocchia. E perchè era sepolta circa otto palmi sottoterra,
e vi si doveva scendere per sette scalini, così Clemente
XI. nel 1715 fece vuotar la piazza che le sta innanzi e ri-
durla al suo piano. Il card. Annibaie Albani nel 1718,
essendone diacono titolare, rinnovò la facciata con archi-
lettura di Giuseppe Sardi.
La chiesa nell’interno è divisa in tre navi, ed ivi
osservatisi le antiche colonne, dalla cui giacitura si viene
inducendo, che l’antico edilìzio su cui essa fu innalzata
fosse piuttosto un portico, che un tempio, come abbiamo
accennato che taluni credevano» Assai ben lavorati sono
i capitelli di queste colonne, ed anche conservati suffi-
cientemente. Il presbiterio innalzasi sopra il piano, ed
ha nei lati gli amboni, conforme costumat asi nelle anti-
che chiese. Sotto Ballar maggiore, coperto d’un ciborio
di marmo sostenuto da quattro colonne di granito rosso,
conservansi entro un’urna di porfido molte reliquie di
santi martiri. La immagine della Madonna, titolare del
luogo, che si venera sul nominato altare grande, si ritie-
ne sia una di quelle recate di Grecia ai tempi delle per-
secuzioni degl’ Iconoclasti, e vien tenuta, come in fat-
to è, per una delle migliori pitture della scuola greca:
non mancano tuttavia fra gl’intendenti d’arti belle, quelli
che la giudicano un lavoro di mano italiana, spettante
al XII. secolo. Di sotto la tribuna si discende per una
avendo mentito, ponesse una mano nella bocca di quel
simulacro, non potrebbe ritraimela.
In questo antichissimo tempio nel 1118 fu eletto
papa Gelasio IL, e Celestino III·, ed ivi anche fu procla-
mato l’antipapa Benedetto XII. Il pontefice Eugenio IV.
nel 1435 diede la chiesa a’monaci Benedettini di s. Pao-
lo, i quali vi rimasero fino al 1513, nel qual tempo, es-
sendo stato innalzato al soglio ponteficio Leone X. que-
sti la eresse in collegiata, e s. Pio V. la fece anche par-
rocchia. E perchè era sepolta circa otto palmi sottoterra,
e vi si doveva scendere per sette scalini, così Clemente
XI. nel 1715 fece vuotar la piazza che le sta innanzi e ri-
durla al suo piano. Il card. Annibaie Albani nel 1718,
essendone diacono titolare, rinnovò la facciata con archi-
lettura di Giuseppe Sardi.
La chiesa nell’interno è divisa in tre navi, ed ivi
osservatisi le antiche colonne, dalla cui giacitura si viene
inducendo, che l’antico edilìzio su cui essa fu innalzata
fosse piuttosto un portico, che un tempio, come abbiamo
accennato che taluni credevano» Assai ben lavorati sono
i capitelli di queste colonne, ed anche conservati suffi-
cientemente. Il presbiterio innalzasi sopra il piano, ed
ha nei lati gli amboni, conforme costumat asi nelle anti-
che chiese. Sotto Ballar maggiore, coperto d’un ciborio
di marmo sostenuto da quattro colonne di granito rosso,
conservansi entro un’urna di porfido molte reliquie di
santi martiri. La immagine della Madonna, titolare del
luogo, che si venera sul nominato altare grande, si ritie-
ne sia una di quelle recate di Grecia ai tempi delle per-
secuzioni degl’ Iconoclasti, e vien tenuta, come in fat-
to è, per una delle migliori pitture della scuola greca:
non mancano tuttavia fra gl’intendenti d’arti belle, quelli
che la giudicano un lavoro di mano italiana, spettante
al XII. secolo. Di sotto la tribuna si discende per una