s. Maria della Pace 449
telli, dedicandolo a s. Maria della Pace, come si legge
nel fregio della veste di essa sacra immagine. Nel 1487
lo concedette ai canonici Lateranensi, levandoli dalla
Basilica di s. Giovanni in Laterano ; ed oltre averli
esentati dalla giurisdizione di s. Lorenzo in Damaso ,
lasciando loro però la cura delle anime , diede il ti-
tolo di abate al prevosto coll’uso della mitra.
Mancando alla chiesa la tribuna, fecela innalzare
monsignor Gaspare Rivaldi, nobile romano, e fece an-
che fabbricar i’altar maggiore, che è stimabile pe’mar-
mi preziosi che l’adornano, compiendosi il lavoro nel-
l’anno 1611. Alessandro VII. per ottenere similmente
da Dio nel suo pontificato la pace di cristianità, median-
te 1’ intereession di Maria, fece ristorar tutta la chiesa
e volle ornarla tutta con bizzarra architettura di Pie-
tro Berretini da Cortona: le aggiunse anche la facciata
nuova ed il bel portico semicircolare sostenuto da co-
lonne di travertino, e fiancheggiato da due porte, ol-
tre quella di mezzo , sulle quali sono due medaglioni
di bassorilievo retti da alcuni putti, coi ritratti deno-
minati pontefici Sisto IV., ed Alessandro VII., e colle
iscrizioni ad essi risguardanti. Di quest’opera di Pietro
da Cortona così favella il Milizia: « Portico curvo di
« colonne doriche accoppiate, architravate, e con fre-
« gio liscio; anche il frbntespizio sulla porta, la quale
• non ne ha bisogno alcuno, è curvo: la volta è orna-
« ta piacevolmente. La parte superiore della facciata
• è tutta centinata di pilastri e di colonne, di cornici
« rotte, di finestre sconcie e di frontespizi l’un dentro
« l’altro ».
L’interno di questa chiesa , con una sola nave a
croce latina , e di buona pianta ottagona con buona
cupola , e con volta ripartita vagamente in cassettoni
esagoni, ma con pilastri piegati negli angoli , e corni-
telli, dedicandolo a s. Maria della Pace, come si legge
nel fregio della veste di essa sacra immagine. Nel 1487
lo concedette ai canonici Lateranensi, levandoli dalla
Basilica di s. Giovanni in Laterano ; ed oltre averli
esentati dalla giurisdizione di s. Lorenzo in Damaso ,
lasciando loro però la cura delle anime , diede il ti-
tolo di abate al prevosto coll’uso della mitra.
Mancando alla chiesa la tribuna, fecela innalzare
monsignor Gaspare Rivaldi, nobile romano, e fece an-
che fabbricar i’altar maggiore, che è stimabile pe’mar-
mi preziosi che l’adornano, compiendosi il lavoro nel-
l’anno 1611. Alessandro VII. per ottenere similmente
da Dio nel suo pontificato la pace di cristianità, median-
te 1’ intereession di Maria, fece ristorar tutta la chiesa
e volle ornarla tutta con bizzarra architettura di Pie-
tro Berretini da Cortona: le aggiunse anche la facciata
nuova ed il bel portico semicircolare sostenuto da co-
lonne di travertino, e fiancheggiato da due porte, ol-
tre quella di mezzo , sulle quali sono due medaglioni
di bassorilievo retti da alcuni putti, coi ritratti deno-
minati pontefici Sisto IV., ed Alessandro VII., e colle
iscrizioni ad essi risguardanti. Di quest’opera di Pietro
da Cortona così favella il Milizia: « Portico curvo di
« colonne doriche accoppiate, architravate, e con fre-
« gio liscio; anche il frbntespizio sulla porta, la quale
• non ne ha bisogno alcuno, è curvo: la volta è orna-
« ta piacevolmente. La parte superiore della facciata
• è tutta centinata di pilastri e di colonne, di cornici
« rotte, di finestre sconcie e di frontespizi l’un dentro
« l’altro ».
L’interno di questa chiesa , con una sola nave a
croce latina , e di buona pianta ottagona con buona
cupola , e con volta ripartita vagamente in cassettoni
esagoni, ma con pilastri piegati negli angoli , e corni-