s. Maria in Trastevere 501
soffitto con un bello scomparto di cassettoni con inta-
gli e dorature, fatto eseguire dal card. Giulio Santorio,
ed è un lavoro non cattivo.
Scendendo poi nella nave laterale a sinistra , la
prima cappella che s’incontra, dopo la sacristia, è inti-
tolato a s. Girolamo, e fu eretta dalla famiglia Avila.
Ne fu architetto il pittore Antonio Gherardi, il quale
non poteva fare un’opera più bizzarra e meno regolare,
di questa, dove sono colonne innumerevoli, linee risal-
tanti, monumenti di forma singolarissima, un tempietto
portato da quattro angioli, che va a sfondare il lanternino
della cupola, e per soprappiù un altare fatto a guisa di
scena, in fondo a cui si osserva il dipinto dal Gherardi
stesso condotto, esprimente s. Girolamo nel deserto, la-
voro competente. Viene dopo la seconda cappella intito-
lata a s. Giovanni Battista; il quadro col santo in atto
di predicare, è un buon lavoro, e si crede ne sia l’au-
tore Antonio Caracci ; la volta era dipinta a fresco da
Niccolò Trometta da Pesaro, ma ora di tutte le pittu-
re non v’è rimasta che una Madonna col Bambino nel
mezzo, ed anche assai malandata. La terza cappella ha
una sacra famiglia, d’autore incognito, ma di non molto
merito. La quarta è sacra a s. Francesco , e fu tutta
dipinta, compreso il quadro dell’ altare, dal cav. Gui-
detti, che vi rappresentò parecchie storie del santo, sal-
vochè la lunetta a mano sinistra si pretende sia lavo-
ro di Ventura Salimbeni. Oggi questa cappella appar-
tiene al cardinale Antonio Tosti Pro-Tesoriere del re-
gnante Gregorio XVI., il quale Γ ha fatta rinettare in
ogni sua parte , rinnovando le dorature degli stucchi ,
rinfrescando le pitture, e chiudendola con una balau-
strata assai gentile di paonazzetto , e tutto venne ese-
guito colla direzione dell’architetto cav. Pietro Campo-
rese. Nella quinta cappella, di fresco ristorata, si vede
soffitto con un bello scomparto di cassettoni con inta-
gli e dorature, fatto eseguire dal card. Giulio Santorio,
ed è un lavoro non cattivo.
Scendendo poi nella nave laterale a sinistra , la
prima cappella che s’incontra, dopo la sacristia, è inti-
tolato a s. Girolamo, e fu eretta dalla famiglia Avila.
Ne fu architetto il pittore Antonio Gherardi, il quale
non poteva fare un’opera più bizzarra e meno regolare,
di questa, dove sono colonne innumerevoli, linee risal-
tanti, monumenti di forma singolarissima, un tempietto
portato da quattro angioli, che va a sfondare il lanternino
della cupola, e per soprappiù un altare fatto a guisa di
scena, in fondo a cui si osserva il dipinto dal Gherardi
stesso condotto, esprimente s. Girolamo nel deserto, la-
voro competente. Viene dopo la seconda cappella intito-
lata a s. Giovanni Battista; il quadro col santo in atto
di predicare, è un buon lavoro, e si crede ne sia l’au-
tore Antonio Caracci ; la volta era dipinta a fresco da
Niccolò Trometta da Pesaro, ma ora di tutte le pittu-
re non v’è rimasta che una Madonna col Bambino nel
mezzo, ed anche assai malandata. La terza cappella ha
una sacra famiglia, d’autore incognito, ma di non molto
merito. La quarta è sacra a s. Francesco , e fu tutta
dipinta, compreso il quadro dell’ altare, dal cav. Gui-
detti, che vi rappresentò parecchie storie del santo, sal-
vochè la lunetta a mano sinistra si pretende sia lavo-
ro di Ventura Salimbeni. Oggi questa cappella appar-
tiene al cardinale Antonio Tosti Pro-Tesoriere del re-
gnante Gregorio XVI., il quale Γ ha fatta rinettare in
ogni sua parte , rinnovando le dorature degli stucchi ,
rinfrescando le pitture, e chiudendola con una balau-
strata assai gentile di paonazzetto , e tutto venne ese-
guito colla direzione dell’architetto cav. Pietro Campo-
rese. Nella quinta cappella, di fresco ristorata, si vede