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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0555
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s. Maria rella Vittoria 529
destra è un gran bassorilievo di marmo colla fuga in
Egitto, ed a sinistra un altro simile rappresentante la
nascita di Cristo , lavori tuttidue di Mr. Monnot, con-
dotti di maniera', in mezzo alla volta dell’arcone è un
s. Giuseppe in gloria , eseguito a fresco da Bonaven-
tura Lamberti, e nei lati sono alquanti bassorilievi in
istucco colle storie del santo: sotto la mensa dell’alta-
re in un’ urna fregiata assai bene riposa il corpo di
s. Vittoria. L’ aitar maggiore aveva un pregevolissimo
tabernacolo in colonne spirali, tutto composto di legni
rari , e ricco d’intagli e di intarsi eccellenti, nel cui
centro stava collocata quell’ immagine devotissima di
Maria, di cui dicemmo in principio, attorno alla qua-
le erano ornamenti preziosisissimi d’ori e gemme, nella
più parte donati dagl’imperatori austriaci: ma tujtociò è
scomparso , causa un terribile incendio cbe distrusse
l’altare con quanto in esso si trovava, la notte dei 29
giugno 1833. Oggi all’immagine nominata, perita nelle
fiamme, un’altra n’è stata sostituita, la quale custodiva-
si nell’oratorio del convento, e fu portata similmente
di Germania dal ricordato ven. P. Domenico di Gesù
e Maria. Nel lunettone per di sopra all’altare, e nella
volta dell’arco sono pitture a fresco del ridetto Dome-
nico Perugino, ma il fuoco le ha guaste.
L’altro altare della crocera è sacro a s. ^Teresa,
Esso è ragguardevole per la copia de’ buoni marmi di
cui è fregiato, e per l’architettura cbe fu fatta dal cav.
Bernini. Il tabernacolo sopra l’altare è simile quasi in
tutto a quello di rimpetto , se non che il frontespizio
centinato viene sorretto da quattro colonne corintie di
affricano. In mezzo ad esso si vede il bel gruppo di s. Te-
resa coll’angiolo che le ha ferito il cuore con un dardo
d’ amor divino. Il Bernini scolpì questo gruppo che si
ritiene pel migliore de’suoi lavori in iscultura; e certo
 
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