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Nibby, Antonio
Roma nell'anno 1838: descritta da Antonio Nibby (Parte 1): Moderna — Roma: Tipografia delle Belle Arti, 1839

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https://doi.org/10.11588/diglit.68898#0571
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s· Martino a9 Monti 545
Roma dai Goti, dai Vandali e da altri barbari, l’anti-
ca chiesa rimanesse sepolta sotto le mine, come in fat-
ti nel secolo XVII. , fu inopinatamente ritrovata ,
piena di macerie e di terra; o pure, che alzato di mol-
to il suolo di Roma, s. Simmaco stimasse più conve-
niente edificare una chiesa novella, la quale però riten-
ne il titolo di Equizio.
Racconta inoltre il citato Anastasio, che Adriano I.,
Ja ristorò; che Sergio IL, il quale in minoribus l’ave-
va governata come arciprete, fecevi molte riparazioni,
circa Fanno 844 , l’ornò , e consacrolla solennemente
sotto il nome dei santi pontefici Silvestro e Martino.
Vici. Ariast. Bibliot, in vit. Adrian. I. et Serg. II.
Ai tempi defi’Ugonio la chiesa conservavasi ancora nel
modo in cui disposela Sergio IL, e vi si vedevano an-
cora i due pulpiti di marmo, ossia amboni da lui po-
stivi, in uno de’quali si leggeva, Salvo Domino nostro
beatissimo Sergio papa juniore, e v’erano anche que-
sti versi;
Scandite cantantes Domino, Dominoque legentes,
Ex alto populis verba superna sonent.
Oltredichè nell’altra banda del pulpito stesso era-
no pure dei versi , che attestavano essere stati ambi-
due i pulpiti ristorati ed ornati sotto Innocenzo III., da
Uguccione cardinale titolare, ed i versi son questi ;
Huguitio sumens a cardine nomea honoris
Praesbjter, haec sponsae dedit ornamenta decoris
Tempus habes operis venientis Salvatoris,
Annum millennum primum conjunge ducentis.

Pedi VUgonio, delle Stazioni, pagg. 253 e 254
 
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