s. Pietro in Vaticano 611
Sull’alto poi scorgonsi due orologi, eretti con archi-
tettura di Giuseppe Valadier , uno dei quali segna le
ore alla foggia italiana, l’altro al modo degli oltramon-
tani. Questa nave grande ha quattro arconi per lato
sostenuti da grossi piloni, adorni di due pilastri corin-
tii ognuno, come son tutti quelli, che abbelliscono essa
nave, compresa la tribuna , i quali sostengono 1’ ampio
cornicione ove gira la volta, fregiata con uno scompar-
to di cassettoni ricchi di gentili stucchi dorati, le cui
dorature rinnovò prima Clemente XIV., e poi Pio VI.,
l’arme del quale si osserva nel mezzo della volta , es-
sendo stata sostituita a quella di Paolo V. Nei piloni,
tra’pilastri, api'esi un doppio ordine di nicchie, così nella
nave maggiore come nella tribuna, le quali contengono
le statue in marmo de’ santi fondatori delle Pieligioni ,
alte palmi 19, e son le seguenti: s. Teresa , di Filippo
Valle; s. Vincenzo de’Paoli, di Pietro Bracci; s. Filippo
Neri, di Gio. Battista Maini; s. Gaetano, di Carlo Mo-
naldi; s. Girolamo Emiliani, di Pietro Bracci; s. Giu-
seppe Calasanzio, d’Innocenzo Spinazzi; s. Brunone, di
Michelangiolo Slodtz; s. Domenico, di Pietro le Gros ;
s. Francesco, di Carlo Monaldi; s. Benedetto, di Antonio
Montauti; santa Giuliana Falconieri, di Paolo Campi; san
Roberto, di Bartolommeo Cavaceppi; s. PietroNolasco, di
Paolo Campi; s. Gio. di Dio, del Valle; s. Francesco di
Paola, del Maini; s. Ignazio, di Giuseppe Rusconi; s. Ca-
millo de Lellis, di Pietro Pacilli; s. Pietro d’Alcantera,
di Francesco Bergara; s. Francesco Caracciolo, del La-
boreur ; s; Alfonso de Liguori , del Tenerani. Tutte
queste statue hanno qual più qual meno i difetti del
secolo passato, se n’eccettui le ultime due, ed in ispecie
il s. Alfonso, che viene risguardato come una bell’opera
del Tenerani. Ciascuno degli arconi per cui si va alle
cappelle tutte, ha dai lati nei rinfianchi due statue di
P. I. 40
Sull’alto poi scorgonsi due orologi, eretti con archi-
tettura di Giuseppe Valadier , uno dei quali segna le
ore alla foggia italiana, l’altro al modo degli oltramon-
tani. Questa nave grande ha quattro arconi per lato
sostenuti da grossi piloni, adorni di due pilastri corin-
tii ognuno, come son tutti quelli, che abbelliscono essa
nave, compresa la tribuna , i quali sostengono 1’ ampio
cornicione ove gira la volta, fregiata con uno scompar-
to di cassettoni ricchi di gentili stucchi dorati, le cui
dorature rinnovò prima Clemente XIV., e poi Pio VI.,
l’arme del quale si osserva nel mezzo della volta , es-
sendo stata sostituita a quella di Paolo V. Nei piloni,
tra’pilastri, api'esi un doppio ordine di nicchie, così nella
nave maggiore come nella tribuna, le quali contengono
le statue in marmo de’ santi fondatori delle Pieligioni ,
alte palmi 19, e son le seguenti: s. Teresa , di Filippo
Valle; s. Vincenzo de’Paoli, di Pietro Bracci; s. Filippo
Neri, di Gio. Battista Maini; s. Gaetano, di Carlo Mo-
naldi; s. Girolamo Emiliani, di Pietro Bracci; s. Giu-
seppe Calasanzio, d’Innocenzo Spinazzi; s. Brunone, di
Michelangiolo Slodtz; s. Domenico, di Pietro le Gros ;
s. Francesco, di Carlo Monaldi; s. Benedetto, di Antonio
Montauti; santa Giuliana Falconieri, di Paolo Campi; san
Roberto, di Bartolommeo Cavaceppi; s. PietroNolasco, di
Paolo Campi; s. Gio. di Dio, del Valle; s. Francesco di
Paola, del Maini; s. Ignazio, di Giuseppe Rusconi; s. Ca-
millo de Lellis, di Pietro Pacilli; s. Pietro d’Alcantera,
di Francesco Bergara; s. Francesco Caracciolo, del La-
boreur ; s; Alfonso de Liguori , del Tenerani. Tutte
queste statue hanno qual più qual meno i difetti del
secolo passato, se n’eccettui le ultime due, ed in ispecie
il s. Alfonso, che viene risguardato come una bell’opera
del Tenerani. Ciascuno degli arconi per cui si va alle
cappelle tutte, ha dai lati nei rinfianchi due statue di
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