s. Pietro in Vaticano 653
corridore è la figura in marmo del capo di s. Andrea,
posta già al tabernacolo in cui si conservava la testa del
santo: sotto è una croce di marmo e due angioli, appar-
tenenti al sepolcro di Pio II.
Si perviene quindi alla cappella di s. Andrea, una
delle quattro descritte sopra. Il solo quadro dell’altare
allude al santo; le altre pitture riguardano la sacra Lan-
cia, a causa della variazione fatta delle statue superiori.
A destra del corridojo si vede espressa in un quadro
la processione solenne fatta da Innocenzo Vili, colla sa-
cra Lancia, dalla chiesa del Popolo a s. Pietro , il 31
maggio 1492. Ai lati del quadro son dipinti i profeti
Ezechiele ed Isaia. Di fronte sta il quadro con s. Lon-
gino che apre il costato al Redentore, con ai lati le fi-
gure di Giob e di David. Nella volta sono tre storie: il
ricevimento in Ancona della sacra Lancia, latto dal ve-
scovo Benincasa de’Benincasa, assieme a Niccolò Ron-
ciardo, arcivescovo d’Arles, e fra Luca Borsini, servita,
vescovo di Fuliguo e confessor del papa; ΓθΙιγο* ricevi-
mento in Narni per opera de’cardinali legati Giuliano
della Rovere, poi Giulio IL , e Giorgio Costa; il collo-
camento della reliquia stessa nel luogo ov’ oggi si ve-
nera, ch’ebbe effetto nel 1606. Nel ripiano della cap-
pella son dipinti, a sinistra s. Giuseppe d’Arimatea, e
8. Nicodemo; a diritta, s. Giovanni evangelista, e santa
Cleofa. La volta contiene tre storie, cioè: Innocenzo Vili,
che fa porre la sacra Lancia nel tabernacolo del Folto
santo, il 16 luglio 1492: il trasporto fattone da Narni
a Roma dai cardinali legati, il 22 maggio 1492: la fi-
gura dell’attuale loggia di s. Longino con iscrizione spet-
tante ad Urbano Vili., che compì la volontà dello zio
facendo costruire il bel tabernacolo per la sacra Lancia,
entro la ©appella di Μ. V., eretta da s. Gregorio III.,
detta S. M. de Conventu, ed il 2 gennajo 1500 vi fu
corridore è la figura in marmo del capo di s. Andrea,
posta già al tabernacolo in cui si conservava la testa del
santo: sotto è una croce di marmo e due angioli, appar-
tenenti al sepolcro di Pio II.
Si perviene quindi alla cappella di s. Andrea, una
delle quattro descritte sopra. Il solo quadro dell’altare
allude al santo; le altre pitture riguardano la sacra Lan-
cia, a causa della variazione fatta delle statue superiori.
A destra del corridojo si vede espressa in un quadro
la processione solenne fatta da Innocenzo Vili, colla sa-
cra Lancia, dalla chiesa del Popolo a s. Pietro , il 31
maggio 1492. Ai lati del quadro son dipinti i profeti
Ezechiele ed Isaia. Di fronte sta il quadro con s. Lon-
gino che apre il costato al Redentore, con ai lati le fi-
gure di Giob e di David. Nella volta sono tre storie: il
ricevimento in Ancona della sacra Lancia, latto dal ve-
scovo Benincasa de’Benincasa, assieme a Niccolò Ron-
ciardo, arcivescovo d’Arles, e fra Luca Borsini, servita,
vescovo di Fuliguo e confessor del papa; ΓθΙιγο* ricevi-
mento in Narni per opera de’cardinali legati Giuliano
della Rovere, poi Giulio IL , e Giorgio Costa; il collo-
camento della reliquia stessa nel luogo ov’ oggi si ve-
nera, ch’ebbe effetto nel 1606. Nel ripiano della cap-
pella son dipinti, a sinistra s. Giuseppe d’Arimatea, e
8. Nicodemo; a diritta, s. Giovanni evangelista, e santa
Cleofa. La volta contiene tre storie, cioè: Innocenzo Vili,
che fa porre la sacra Lancia nel tabernacolo del Folto
santo, il 16 luglio 1492: il trasporto fattone da Narni
a Roma dai cardinali legati, il 22 maggio 1492: la fi-
gura dell’attuale loggia di s. Longino con iscrizione spet-
tante ad Urbano Vili., che compì la volontà dello zio
facendo costruire il bel tabernacolo per la sacra Lancia,
entro la ©appella di Μ. V., eretta da s. Gregorio III.,
detta S. M. de Conventu, ed il 2 gennajo 1500 vi fu